SARA FERRERI
Cronaca

Mingarelli candidabile: "Stupiti da certe parole. Le regole sono chiare"

Pronta reazione dell’associazione da Roma in replica all’intervista al Carlino del presidente uscente Pierluigi Bocchini. Giorgio Moretti: "Procedure corrette. Il ricorso dell’imprenditore jesino solo il 17 ottobre a risultato elettorale acquisito".

Mingarelli candidabile: "Stupiti da certe parole. Le regole sono chiare"

Diego Mingarelli, imprenditore della Diasen e designato alla presidenza

"Diego Mingarelli era candidabile così come peraltro, accertato dagli organi di Confindustria Ancona con presidente Pierluigi Bocchini. Siamo stupiti da alcune apodittiche dichiarazioni del presidente uscente Pierluigi Bocchini". E’ la reazione di Confindustria nazionale, dopo il j’accuse al neopresidente ma anche ai vertici dell’associazione degli industriali lanciato da Bocchini verso l’associazione degli industriali. "Incandidabilità di Mingarelli" e "ingerenze politiche" le accuse principali del presidente di Clabo. Una vera e propria tempesta quella scatenatasi intorno alla successione di Bocchini – presidente negli ultimi quattro anni e vice di Claudio Schiavoni nei precedenti tre – alla guida della associazione provinciale degli industriali.

"Il candidato Mingarelli – commentano dall’ufficio stampa nazionale di Confindustria - era candidabile così come, peraltro, accertato dagli organi di Confindustria Ancona con presidente Bocchini. Ci dispiace constatare che le eventuali eccezioni siano state mosse a valle del voto espresso all’interno degli organi competenti e quindi dopo la designazione per la sua elezione. Riteniamo che questo chiarimento sia doveroso – concludono - per dare evidenza che l’intero sistema di Confindustria risponde a regole certe e non può essere oggetto di strumentalizzazioni che rischiano di creare confusione e incertezza".

Da Ancona a prendere la parola è il vice presidente anziano Giorgio Moretti che, dopo le dimissioni di Bocchini, ha assunto le redini dell’associazione fino all’insediamento del nuovo presidente. E lo fa per "ribadire l’assoluta correttezza di tutte le procedure elettorali che hanno portato alla designazione di Mingarelli. Le procedure, tutte, sono state rispettate con puntualità e con il coinvolgimento dovuto di tutti gli organi preposti. Oltretutto sotto la supervisione dello stesso Bocchini nel ruolo di presidente di Confindustria Ancona". Poi si ricorda il percorso elettorale: "E’ stata nominata una commissione di designazione che ha ascoltato 77 imprenditori in rappresentanza di 90 imprese associate e ha collaborato con il collegio dei probiviri per tutti i passaggi elettivi, compresa la validazione delle candidature in base ai regolamenti e al codice etico di Confindustria. Il 30 settembre anche il presidente Bocchini è stato ascoltato dalla commissione di designazione e non ha eccepito nulla di fronte ai garanti. Ha poi deciso di fare ricorso sulla candidabilità solo il 17 ottobre, a risultato elettorale acquisito; ricorso che è stato respinto. Sull’ineleggibilità nulla è stato rilevato che potesse essere da ostacolo alle candidature. Ciò che Bocchini addebita al presidente Mingarelli non risponde a verità: si riferisce a fatti circoscritti a una specifica tornata elettorale del 2021, quando venne deciso di escludere la candidatura di Mingarelli per soli vizi di forma, che nulla hanno a che vedere con la persona, l’imprenditore e l’associato Diego Mingarelli, che non ha mai subito un provvedimento disciplinare sulla sua persona".

"Sui contenuti che riguarderebbero eventuali ingerenze esterne non ne abbiamo contezza – conclude Moretti - sarà un tema che affronteremo nelle sedi e nei modi previsti. Spiace che dopo un percorso durante il quale i soci si sono espressi democraticamente sui candidati e sui loro programmi, debbano leggere dichiarazioni che sembrano tese esclusivamente a minare la reputazione e l’integrità dell’associazione, inficiare il completamento del percorso elettorale e creare inutili e dannose tensioni".