
Una donna a colloquio con un carabinieri
Con una pistola aveva minacciato di morte la sua ex compagna: trasferito in carcere il 52enne residente a Poggio San Marcello che, a seguito di una condanna con sentenza divenuta definitiva, con il rito del patteggiamento, dovrà espiare la pena di due anni, 11 mesi e 24 giorni di reclusione in carcere. L’ordine di carcerazione è stato emesso dall’autorità giudiziaria ed è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Jesi.
I fatti risalgono al pomeriggio del 31 agosto dello scorso anno, quando la vittima – una 40enne jesina – aveva lanciato l’allarme al 112: "Correte, tremo di paura: il mio ex compagno mi ha minacciato con una pistola". L’immediato intervento dei militari aveva scongiurato che la vicenda potesse degenerare con esiti fatali. Dagli accertamenti dell’epoca era emerso che tra i due la situazione fosse precipitata pochi istanti prima, all’interno dell’auto dell’uomo, dopo che lo stesso era riuscito a convincere la donna a darsi appuntamento in Vallesina.
L’intenzione era di trascorrere qualche ora insieme, andando a pranzo in un ristorante del posto. Ma al rientro, quando lei pensava di recuperare la sua macchina e salutarlo, il 52enne aveva estratto la pistola, puntandogliela alla tempia e minacciandola gravemente. È sembrato ricorrere il copione del classifico incontro chiarificatore, ma con l’ex convivente che non accetta la fine della relazione prima degli epiloghi tragici: "Dobbiamo tornare insieme, non potrai essere di nessun altro". Lei, reagendo con sangue freddo, era riuscita ad abbassare la tensione, chiedendo e ottenendo di lasciare quel posto isolato e raggiungerne un altro frequentato, per bere qualcosa in un bar di Maiolati Spontini. Lì, con l’aiuto di alcuni frequentatori del locale, la 40enne aveva chiesto aiuto al 112.
Sul posto si erano portati i carabinieri di Chiaravalle che avevano bloccato l’uomo e rinvenuto, nella sua auto, una pistola carica, poi risultata un’arma clandestina e con matricola abrasa, perfettamente funzionante e con il relativo munizionamento. A casa sua, inoltre, era stata scoperta una serra ben attrezzata, con una piccola coltivazione di marijuana. Il 52enne era stato arrestato e condotto in carcere, con le accuse di porto e detenzione illecita di arma clandestina e di munizioni, minacce aggravate e coltivazione illegale di sostanze stupefacenti.
Dalle successive indagini era emerso un quadro di atti persecutori nei confronti della ex compagna. L’uomo, che intanto era stato scarcerato e posto ai domiciliari, dopo la condanna è tornato, quindi, a Montacuto.