di Sara Ferreri
Minacce di morte all’"uomo Amazon" com’è stato definito nell’ultimo anno e alla sua famiglia: è sotto scorta Massimo Stronati, presidente di Interporto Marche spa. Sulla vicenda indaga anche la Procura di Ancona che ha aperto un fascicolo.
È stato Stronati, assieme al Cda di Interporto, nominato ad aprile dello scorso anno dalla Svem, la partecipata della Regione che si occupa di sviluppo e investimenti, a dare una svolta al progetto di insediamento del colosso americano alla Coppetella, progetto che con l’ex presidente di interporto Marche Marco Carpinelli era giunto ad uno stallo. Stronati ha ricevuto sia prima che dopo la firma del via libera ufficiale all’insediamento (la stipula del contratto definitivo tra Interporto Marche, privati proprietari delle aree e Scannell) il 22 dicembre scorso, una serie di lettere minatorie. Prima della firma del contratto le lettere anonime intimavano Stronati a non firmare le autorizzazioni, successivamente minacciavano lui e la sua famiglia di morte accusandolo di aver autorizzato la devastazione del territorio e aver dato in mano alle multinazionali il futuro dello sviluppo dell’economia locale. Al momento Stronati risulterebbe l’unico della filiera istituzionale coinvolta nell’affare Amazon a ricevere le minacce. L’ultima lettera minatoria risalirebbe a una decina di giorni fa, poche ore prima dell’evento della posa della prima pietra alla Coppetella dove Stronati era già sotto scorta. Militari e agenti, in divisa e in borghese hanno vigilato sull’evento affinchè non ci fossero rischi per lui e per le tante persone presenti. Le denunce ripetute a Stronati sono state valutate dal comitato per l’ordine e la sicurezza e negli ultimi mesi si è arrivati ai provvedimenti di tutela personale sempre più stringenti: prima la vigilanza sull’abitazione di Stronati, poi con le nuove lettere minatorie ricevute si è passati al servizio di scorta vero e proprio.
Ora tutti gli spostamenti del presidente di Interporto devono essere preventivamente segnalati e accompagnati da auto e uomini delle forze dell’ordine. Massimo Stronati, jesino e grande sostenitore del progetto che punta a rilanciare anche l’Interporto conferma: "Circa la sottoposizione del sottoscritto ad apposite misure di sorveglianza e protezione da parte delle forze dell’ordine in seguito alle numerose minacce, pervenute in forma scritta ed anonima, alla mia incolumità fisica e a quella della mia famiglia non posso che ringraziare la Prefettura e le forze dell’ordine tutte (Polizia e Arma dei Carabinieri) nonché gli apparati amministrativi di queste ultime per l’attenzione e la dedizione mostrata. Anche in questo periodo difficile – aggiunge – sono stato sempre messo in grado di condurre le attività manageriali di una società pubblica che lavora di concerto con le istituzioni. Nel contempo ritengo che questa esperienza personale – pur inquietante e gravosa per sé e per la mia famiglia – non debba in alcun modo ridurre la soddisfazione e la speranza negli effetti positivi del lavoro compiuto nell’interesse della Interporto Marche spa e della comunità territoriale a cui la società si rivolge. Soddisfazione e speranza, queste ultime, che mitigano le difficoltà quotidiane che io e la mia famiglia dobbiamo sostenere nel regime di protezione e sorveglianza".