Storie di compositori perseguitati, censurati, costretti al silenzio, all’esilio. Grandi artisti nati nella parte ‘sbagliata’ dell’Europa. Nomi? Valentyn Syl’vestrov e Vladimir Tarnopolski, ucraini, Giya Kancheli, georgiano, Arvo Pärt, estone. Tutti autori di splendidi brani, capaci di contraddire il frusto pregiudizio secondo cui quella contemporanea è una musica fredda e ostica, per nulla comunicativa.
Prezioso quindi il concerto ‘Mimino - Omaggio a Giya Kancheli’ che gli Amici della Musica ‘Guido Michelli’ di Ancona propongono domani (ore 20.30) allo Sperimentale, dove Oscar Pizzo (pianoforte) e Manuel Zurria (flauti) interpreteranno sei ‘Miniature’ e ‘Ninna nanna per Anna’ di Kancheli, scomparso tre anni fa, la prima mondiale di ‘Antique musique box from Kartvelia’ di Tarnopolski, ‘Two Elegies’ di Silvestrov e la celebre ‘Spiegel im Spiegel’ di Pärt.
"La maggior parte di loro suonavano di nascosto, nelle cantine – ricorda Pizzo -. Kancheli poteva comporre certi brani solo per il cinema, perché altrimenti erano considerati sdolcinature all’occidentale. Tutti hanno sofferto molto. Tarnopolski, ex vicedirettore del Conservatorio di Mosca, ha perso tutto. Da un anno vive in Germania. Come Silvestrov, oggi a Berlino".
Pizzo spiega che "il centro del concerto sarà Kancheli. Proietteremo piccoli estratti dei film da lui musicati e brevi interviste. Sarà il nostro Virgilio in questa scoperta di una musica per noi gradevole, ma sofferta. Una sofferenza che continua". Il pianista precisa che "questo non è un concerto contro la Russia, anche se un messaggio esce fuori da questa musica. Una musica, però, che ha le sue radici nella grande tradizione russa, nella sua cantabilità. Per questo è diventata famosa. E’ comprensibile. Non è Berio, o Nono".
Il legame tra la coppia Pizzo-Zurria e i compositori citati è forte. "Abbiamo lavorato con Kancheli, Pärt e Tarnopolski, che ha scritto per noi ‘Antique musique box from Kartvelia’. Quella di domani sarà una prima assoluta". Pizzo è, tra l’altro, responsabile di ‘Contemporanea’, l’unica stagione di musica del genere in Italia, a Roma. "Non abbiamo un grande pubblico. Ma anche la classica di Bach, Beethoven e Brahms è in calo. Il pubblico è sempre più anziano. Il fatto è che non si studia musica a scuola, e non si danno ai giovani le basi per capirla".
Raimondo Montesi