MARINA VERDENELLI
Cronaca

"Mi candido per ascoltare tutti Ma non bisogna solo lamentarsi"

La sua lista dà continuità all’attività dell’ex presidente "Ecco i principali punti del mio programma"

"Mi candido per ascoltare tutti  Ma non bisogna solo lamentarsi"

"Mi candido per ascoltare tutti Ma non bisogna solo lamentarsi"

di Marina Verdenelli

L’avvocato Mario Antonio Massimo Fusario è stato il primo ad annunciare la sua candidatura alla presidenza dell’Ordine degli avvocati presentando, già a novembre scorso, la sua aggregazione con una lista di nove papabili consiglieri che lo sostengono. Per molti di loro è una continuità perché provengono dall’aggregazione che nel 2019 ha portato all’elezione del presidente uscente Maurizio Miranda. Fusario ha 44 anni, è iscritto all’ordine dal 2005, avvocato civilista, è stato presidente dell’Aiga, l’associazione italiana dei giovani avvocati.

Fusario perché questa candidatura?

"Per portare avanti l’attività del presidente uscente Miranda. In quattro anni ci sono state delle difficoltà per via della pandemia che non hanno consentito di svolgere appieno quanto, come aggregazione, ci eravamo proposti. Quando c’è stato da scegliere il candidato io mi sono fatto avanti perché penso di avere i requisiti che servono ad una presidenza".

Chi c’è nella sua squadra?

"Ci sono i consiglieri uscenti Ludovica Dusmet, Lino De Bellis e Paolo Tartuferi. Le new entry sono Giacomo Maria Girombelli, Livia Ciappelloni, Genny Giuliani, Virginia Reni, Alessandra Moneta e l’avvocato Giordano Gagliardini".

Che presidente sarà?

"Cercherò di essere presente e a disposizione dei colleghi e dell’Ordine, un presidente proattivo per l’avvocatura, che ascolterà le lamentele ma chiederà anche agli avvocati stessi cosa propongono come soluzione. Lamentarsi solo serve poco".

I punti del programma che intende seguire?

"La valorizzazione del ruolo e della figura degli avvocati nel processo della riforma della giustizia. Faremo campagne mirate perché il ruolo dell’avvocato è difendere il cittadino ma spesso questa figura non è apprezzata, siamo visti come una categoria che fa interessi propri. Non è così".

Cosa è mancato in questi anni alla categoria?

"Poca attenzione dei governi. L’introduzione del processo telematico è stato tutto a carico dell’avvocatura. Mancano sostegni e incentivi. Quando si parla di imprese invece ci sono".

Un pregio e un difetto del tribunale di Ancona?

"E’ celere nell’emissione di provvedimenti ma alcuni sportelli al pubblico mancano di organico come quello per la volontaria giurisdizione".