"Caro sindaco Silvetti, siamo i ‘conservatori’ di Mezzavalle’...". È questo l’incipit della lettera aperta che il Comitato ‘Mezzavalle libera’ ha scritto e inviato al primo cittadino di Ancona, commentando una delle dichiarazioni che lo stesso Silvetti ha rilasciato durante la conferenza stampa di bilancio di fine anno il 30 dicembre scorso. Proprio il Carlino aveva riportatro quella dichiarazione del sindaco, la stessa che ora ha stimolato una riflessione da parte di chi quella spiaggia la frequenta da sempre: "Abbiamo letto la sua intervista di fine anno e in particolare la domanda che lei si pone sul ‘perché la spiaggia di Mezzavalle deve essere riservata a pochi’, traendola da un esempio negativo di come ‘molti tendono a essere conservatori’ di fronte all’opportunità che può offrire il turismo per consentire lo sviluppo della città. Noi del Comitato Mezzavalle Libera rivendichiamo con determinazione il nostro sentirci ‘conservatori’ a favore della protezione e custodia della natura e della possibilità di godere, per tutti i cittadini, della spiaggia libera di Mezzavalle".
Il Comitato analizza il senso, il significato delle parole di Silvetti sulla visione generale di città che ha in mente la giunta di centrodestra, ossia un’Ancona più aperta e meno provinciale: "Nel 2024 il Comitato ha compiuto 20 anni e per tutti questi anni siamo rimasti sempre a favore della spiaggia libera, convinti che questa sia l’unica soluzione per farla mantenere disponibile a tutti e non riservata a pochi e paganti. A quel tempo il Comitato si costituì per resistere al progetto dell’amministrazione comunale di allora di dare a dei concessionari privati la gestione della spiaggia, con il rischio di trasformarla come Portonovo, ossia il vero esempio di un insano atto di sfruttamento della bellezza della natura, reso ‘prigioniero’; territorio esclusivo e riservato solo a chi può permettersi di pagare le alte tariffe dei concessionari privati, riducendo sempre di più, oltretutto, la disponibilità dei tratti di spiaggia libera. Se, caro sindaco, è questa la sua visione di sviluppo di un ‘Ancona città aperta verso una lenta, ma costante, rivoluzione culturale’, noi non la condividiamo e siamo pronti, oggi come venti anni fa, a un dialogo e a un confronto aperto con l’amministrazione comunale. Pronti, altresì, a riprendere la raccolta di firme che, come un fiume in piena, fece cambiare idea agli amministratori di allora e che potrebbe far parlare di una città che cambia verso una visione di ‘conservazione’ della bellezza della natura e della sua condivisione alla portata di tutti.
Sindaco Silvetti, le auguriamo un bellissimo e proficuo duemilaventicinque" si conclude la lettera.
Pierfrancesco Curzi