Luglio 2023 sta per concludersi e non con il tutto esaurito che ci si aspettava in termini turistici. I motivi sono diversi. Sono lievitate le tariffe, si sapeva, e poi il meteo non è stato dei migliori. Da un lato quindi a pesare sono stati i rincari applicati da strutture alberghiere e stabilimenti balneari ma anche dai bed and breakfast, e dall’altro, oltre ai pochi giorni di sole, alternati a quelli con temperature proibitive, il fatto che dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, molti sono tornati a scegliere di trascorrere le vacanze all’estero o comunque in altre località italiane. Insomma luglio non ha avuto il vigore dell’anno scorso nella Riviera del Conero dove, per ora, c’è meno gente di quanto ci si potesse aspettare dopo, a dire il vero, due anni consecutivi di grande affluenza.
Dagli hotel alle spiagge il calo c’è ma lo stesso discorso non vale per i ristoranti dove, invece, ci sono comqune molte presenze locali. Pieni invece i camping, per tutto agosto. Lo conferma Emiliano Pigliapoco, consigliere regionale Federalberghi. Proprio lui fa notare che ad andare bene sono i campeggi, segnale che i turisti hanno scelto una vacanza economica, e anche quelle strutture alberghiere dove i prezzi sono più contenuti, magari nel primo entroterra. "Abbiamo notato che i turisti cercano strutture vicine al mare, dove possono raggiungere facilmente Sirolo e Numana, spendendo però di meno, come ad esempio Camerano o Castelfidardo. Nella Riviera del Conero alcune strutture hanno alzato un po’ troppo le tariffe, prese dall’entusiasmo degli ultimi due anni, e poi evidentemente è mancata la programmazione invernale di iniziative e progetti con tour operator. Non possiamo di certo essere insistenti con il cliente perché altrimenti questo finisce per orientarsi su altre località dove i prezzi sono più abbordabili".
Gli stabilimenti balneari in particolare si difendono dalle accuse riguardanti l’aumento dei prezzi, ritoccati quasi dappertutto, con l’aumento che loro stessi hanno dovuto subire. Il mese di agosto invece va già meglio sul fronte delle prenotazioni, se il meteo permette è previsto un vero e proprio boom di presenze. Si punta anche alla destagionalizzazione, in primis su settembre, proponendo un turismo green sul Conero tanto amato dai turisti del nord e stranieri soprattutto. Numana e Sirolo restano comunque mete d’eccellenza: entrambi i hanno appena ricevuto anche il marchio Spiga verde, certificazione che prevede la rispondenza a criteri contenuti in diverse aree tematiche (acqua, energia, agricoltura, rifiuti, assetto urbanistico, tutela del paesaggio).
Silvia Santini