Le imprese agricole marchigiane sono diminuite come numero ma hanno aumentato significativamente la dimensione aziendale raggiungendo i 14 ettari di media con una crescita di 2,5 ettari rispetto al 2021. Anni non facili, contrassegnati da pandemia, guerra, rincari energetici e costi delle materie prime durante i quali Coldiretti è riuscita a rinnovarsi, professionalizzarsi e migliorare. Solo nel 2024 oltre 1.600 aziende agricole hanno ricevuto nuove consulenze sull’etichettatura, sull’hccp, sulla zootecnia di precisione, sulla floricoltura, sull’alimentazione animale, sulla prevenzione sanitaria in stalla e tanto altro, per un valore di circa 4,6 milioni di euro. Numeri emersi lunedì sera nel corso del Consiglio di Coldiretti Marche, l’ultimo dell’anno.
"Stiamo attraversando una fase molto delicata dal punto di vista economico e di tenuta sociale che sta colpendo duramente il nostro settore agricolo. L’instabilità dei mercati, i costi energetici e delle materie prime insostenibili rendono il futuro meno nitido rispetto al passato – ha spiegato la presidente Maria Letizia Gardoni –. Questo 2024 è stato un anno impegnativo, ma significativo, vissuto simbolicamente nell’80esimo anniversario della Coldiretti. Se 80 anni fa la nostra missione era quella di dare dignità al mondo agricolo, oggi dobbiamo continuare a crescere e resistere, garantendo reddito, sviluppo e un modello di agricoltura sostenibile e innovativo. Nonostante le difficoltà, il nostro settore ha dimostrato di saper mantenere salde le radici e continuare a investire. Guardiamo avanti con determinazione e consapevolezza, pronti a sostenere le nostre imprese, difendere il nostro lavoro e affrontare insieme le sfide del futuro".
Coldiretti si è concentrata su interventi concreti come, ad esempio, il Piano straordinario per la gestione della fauna selvatica, per il quale ha già presentato una serie di osservazioni. E ancora: interventi a sostegno della zootecnia con particolare attenzione dalla razza marchigiana, dell’olivicoltura (un milione di euro per il rilancio del settore, più la legge sull’oleoturismo), oltre l’85% dei progetti di formazione e consulenza presentati in Regione per un valore che supera i 900mila euro.