Numana (Ancona), 29 luglio 2019 - Ci sono stati diversi avvistamenti di meduse in queste ore, dalla spiaggia della Vela a San Michele a Sirolo fino a Numana bassa e Marcelli. Si tratterebbe del Polmone di mare e ne sono state contate tantissime, fotografate da sole ma anche a gruppi.
Un fatto che ha destato allarmismo tra i bagnanti in vacanza in Riviera ma anche curiosità sulle modalità di comportamento da adottare in loro presenza. Il biologo Roberto Danovaro fa chiarezza sul motivo della loro presenza e su quali in particolare c’è da fare attenzione. «Dobbiamo abituarci alle esplosioni di meduse, anche di più specie, molto più frequenti oggi. Si sono verificate già da febbraio in realtà solo che, non andando al mare d’inverno, non le abbiamo viste – spiega -. E’ un fenomeno molto diffuso sulle coste del Mediterraneo, è del tutto normale, non deve creare allarmismi. La nostra costa e il nostro mare sono destinati a vederli crescere nel numero, un po’ a causa dei cambiamenti climatici che anticipano il ciclo produttivo delle meduse, un po’ per la pesca eccessiva. La loro presenza può avere un effetto negativo per l’ecosistema, oltre a generare paura nei bagnanti infatti, le meduse mangiano le uova e le larve degli alici, degli sgombri, comportando conseguenze non buone sul pescato».
In ogni caso occhio ai falsi miti: «Più la medusa è grande e meno è pericolosa – dice Danovaro -. Ad esempio, se il cosiddetto ombrello, la testa, è più ampia di 20-30 centimetri, l’animale non è urticante. Un esempio è l’Aurelia, trasparente, non pericolosa, si può tenere in mano, anche se è sempre da evitare il contatto con occhi e mucose soprattutto. Fa molto male invece la Vespa di mare, dai sei ai dieci centimetri di ombrello, con macchie marroni, a cofanetto, molto urticante. Quella che assomiglia a un uovo al tegamino, marrone e gialla con i tentacoli, non è urticante. Ci sono poi i sifonofori, parenti delle meduse: di Caravelle portoghesi ci sono segnalazioni fino al Mediterraneo, sembrano sacchetti azzurri che galleggiano sull’acqua, e sono altamente urticanti. A oggi ne sono state avvistate soltanto in Sardegna. Occhi aperti comunque: di piccole e pericolose ne sono state segnalate nelle acque di Senigallia proprio in questi giorni».