Maxi carambola, 5 auto distrutte: neppure un euro

Il 20 ottobre l’impatto provocato dal malore di una donna. Danni per 13mila euro mai pagati.

Maxi carambola, 5 auto distrutte: neppure un euro

Maxi carambola, 5 auto distrutte: neppure un euro

Due auto distrutte, una rottamata, l’altra destinata a stessa fine, conseguenza di una carambola choc che ne vide coinvolte, otto mesi fa, cinque in tutto. L’impatto fu provocato da una signora, colta poco prima da un malore: testimonianza, quest’ultima, resa da una terza persona. Per quelle circostanze, però, ora il perito assicurativo non starebbe risarcendo i proprietari dei veicoli, sui quali i danni hanno superato di gran lunga il tetto massimo di liquidazione diretta. È iniziato quel venerdì 20 ottobre il calvario di due famiglie, oggi esauste nella denuncia al Carlino. Via Speri, tardo pomeriggio. Un’auto, quella di Alessio Bettini, è in procinto di parcheggiare al posto di un’altra che sta per andarsene. Da dietro sopraggiunge una vettura, quella della donna, che lo tampona. Di rimbalzo vengono colpite altre tre macchine, tutte in sosta, tra le quali quella di Pierluigi Cazzato. Alessio e la signora vengono portati in ospedale per accertamenti clinici. Sul posto Croce Gialla, vigili del fuoco per liberare i feriti dalle lamiere e Polizia locale. "Trattandosi di un incidente multiplo abbiamo conferito l’incarico ad un legale – spiega Roberto Bettini, padre di Alessio – e abbiamo atteso la visita del perito. I proprietari di due auto su quattro, con danni inferiori a 1.500 euro, sono stati risarciti subito per l’urto indiretto. Discorso diverso per l’auto di mio figlio, con danni per 13mila euro, e quella di Pierluigi. Liquidatore e avvocato hanno trovato un accordo per un risarcimento di circa 7.500 euro, in quanto l’auto di Alessio era del 2013 e, per lui, il valore della liquidazione superava quello dell’auto stessa. In compenso mio figlio ha riportato un danno biologico non permanente". Poi i giorni dell’attesa. Da ottobre a dicembre: "Per due mesi mio figlio è andato a lavoro con un collega poi, dopo la demolizione dell’auto distrutta, ne ha comprata un’altra, consapevole che i soldi sarebbero arrivati".

E invece no. Febbraio scorso: "Abbiamo nuovamente sollecitato e ci è stato risposto che l’assicuratore aveva portato le pratiche ad un superiore, bloccando l’iter di risarcimento, in quanto una terza persona aveva testimoniato che la signora aveva avuto un malore. Una casistica per la quale la compagnia non vuole risarcisce il danno", prosegue Roberto. La beffa: "Sembra non esista strada alternativa alla causa, ma fosse confermato dovremmo pagarci persino le spese processuali". Peggio è andata a Pierluigi: "Lavoro al porto. Tutto l’inverno sono andato giù con un vecchio motorino. La mia auto ha subito danni per oltre 16mila euro ed è ancora ferma in carrozzeria. Tra l’altro, fungendo da scudo quando colpita, ha salvato una ragazza che passeggiava. Trovo ingiusto, oggi, che nessuno ci risarcisca: siamo noi le vere ‘vittime’ di quell’incidente".

Giacomo Giampieri