Ancona, 9 dicembre 2021 - Martina Campanile non ce l’ha fatta. E’ deceduta ieri attorno a mezzogiorno dopo più di un mese di agonia. Un colpo al cuore per la famiglia, per tanti che hanno pregato per lei. Ha contratto il Covid a 14 anni e ha lottato con tutte le sue forze per rimanere in vita all’ospedale Salesi, in Rianimazione.
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"L’aggravamento improvviso delle sue condizioni ha portato ad una rapida precipitazione delle condizioni emodinamiche fino all’arresto cardiocircolatorio non responsivo alle manovre di rianimazione cardiopolmonare", fanno sapere dall’azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Martina, che abitava a Osimo, aveva alcune comorbidità, tra cui patologie genetiche e aveva subito un trapianto renale con conseguente immunosoppressione farmacologica. Per quest’ultimo motivo non era stata vaccinata. Le condizioni della ragazzina sono andate peggiorando, soprattutto per il progressivo deterioramento della funzionalità polmonare, secondo l’azienda ospedaliera, tanto che non è mai stato possibile considerare di estubarla.
Rita Scherillo, la madre della 14enne, mentre era già intubata, aveva lanciato un appello sui social per la figlia e aveva raccontato quello che era successo. La febbre aveva raggiunto 41 quando i medici l’hanno ricoverata mercoledì 3 novembre. In casa c’era anche il fratellino, positivo, forse per un contagio a scuola. "Il mercoledì, di notte, ha iniziato a saturare male, la febbre era altissima e non scendeva neanche con la tachipirina e quando i medici le hanno fatto le lastre ai polmoni, le ennesime, hanno visto che ormai erano andati", ha raccontato. Se la sono portati via, in Rianimazione, e hanno mandato a casa la mamma.
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"È anche per proteggere persone come lei che bisogna vaccinarsi – dice il dottor Alessandro Simonini, primario di Anestesia Rianimazione del Salesi -. Le comorbidità di cui soffriva Martina non hanno influito sul contagio e sul decorso post-infezione. L’unico fattore che potrebbe aver pesato è il trapianto di rene subito alcuni anni fa ma la morte della ragazzina è dovuta esclusivamente al Sars-Cov2, non per altre cause. Il polmone è stato letteralmente distrutto dall’infezione. Non siamo mai riusciti neppure a sperare di poterla estubare, il polmone non si riprendeva e più o meno due settimane fa abbiamo perso ogni speranza di recuperarlo, ormai finito dal virus". Martina ha lottato tra la vita e la morte e non è più uscita dall’ospedale.
"Spero che la gente ignorante capisca che il covid esiste, che è un mostro che ti può distruggere e soprattutto chi è vaccinato deve capire che non bisogna abbassare la guardia. Bisogna rispettare lo stesso le regole e non credere che perché si è vaccinati si è esonerati - ha detto la mamma -. Martina è stata sottoposta a trapianto di reni due anni fa e quest’estate è stata ricoverata due mesi all’ospedale di Padova dove è seguita perché ha avuto il rigetto del rene trapiantato. E’ rimasta sette ore in sala operatoria dove le hanno salvato la vita. Mia figlia è una bambina che lotta da quando è nata, è una combattente. All’inizio quando le hanno iniziato la terapia sembrava stare bene, meglio, non aveva problemi respiratori. Si è aggravata all’improvviso proprio per le sue problematiche. Ci siamo lasciate con un bacio, le ho detto mi raccomando, dimostra sempre quello che sei a tutti. Lei si è messa la mano sul cuore e mi ha detto "te lo giuro".