Marche in zona arancione, il governatore Francesco Acquaroli continua a non darsi pace: "Un mese fa dicevamo che si andava in zona arancione perché avevamo un trend di ricoveri giornalieri sostenuto; oggi il trend si è invertito e siamo arrivati arancioni un mese e mezzo dopo". A ribadire la discrepanza tra la situazione reale e le misure adottate, con le Marche in zona arancione da ieri, è il presidente della Regione Francesco Acquaroli che lunedì ha scritto una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: "Convochi una riunione della Conferenza – ha aggiunto Acquaroli – È giusto affrontare subito questi temi che possono avere delle ripercussioni enormi anche per l’economia". Rincara la dose l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini: "Il passaggio delle Marche in zona arancione per lo sforamento contemporaneo dei tre parametri (incidenza, occupazione in terapia intensiva e area medica) è avvenuto per un posto letto di terapia intensiva". E ancora: "Nell’ultima settimana il calo dei positivi è del 30%. È ingiusto quello che è avvenuto".
A proposito di fasce, le Marche da lunedì sono in arancione per lo sforamento delle tre soglie previste e sarebbero di nuovo sotto uno dei tre parametri che hanno determinato il passaggio di fascia. Infatti nell’ultima giornata si è registrato un ulteriore calo di pazienti in terapia intensiva che ora sono 50 (-2 rispetto a ieri), un valore che fa diminuire la saturazione Covid in questo tipo di reparto al 19,5% (soglia 20%) rispetto ai 256 posti disponibili. Nel complesso, in un giorno -11 ricoverati che nella regione si attestano ora a 366. Anche in area medica (1.027 posti letto) i valori superano di poco la soglia per la zona arancione (30,7% rispetto al 30%). In totale sono 316 (-9) i degenti in area medica (reparti di terapia semi-intensiva e reparti non intensivi).
Continua a scendere il tasso di incidenza settimanale, arrivato a 1.513, 58 su 100mila abitanti, -30% rispetto alla scorsa settimana: una flessione che ormai dura da 13 giorni consecutivi. Sono 3.152 i positivi rilevati nelle ultime 24 ore, 38,4% di 8.219 tamponi analizzati del percorso diagnostico su 10.858 tamponi totali. Ancona sempre la provincia più colpita con 876 casi. Intanto si sta registrando "l’estensione della variante Omicron 2" in due cluster, uno proveniente da Civitanova Marche ed un altro nell’Anconetano