Falconara, 27 gennaio 2024 - Al grido di 'Fermiamo il disastro ambientale', circa cinquemila manifestanti hanno invaso il centro di Falconara per un corteo pacifico e colorato promosso da associazioni e comitati ambientalisti, per chiedere misure urgenti e provvedimenti a tutela della salute dei cittadini.

Falconara, migliaia di manifestanti per fermare il 'disastro ambientale'
Le persone si sono radunate in piazza Mazzini, dove l'iniziativa dovrebbe terminare entro le 18, transitando per la Flaminia e via Bixio prima di tornare nel principale slargo attrezzato della città.
Presenti attivisti e delegazioni di cittadini da tutta Italia, a partire dalla vicina Emilia Romagna fino alle Magliette Bianche che pochi giorni fa hanno esposto uno striscione in piazza San Pietro, a Roma, durante l'Angelus di Papa Francesco. E ancora rappresentanti della Campagna nazionale Per il clima fuori dal fossile e Glomeda, accanto alle realtà territoriali come Laboratorio Falkatraz, comitato Mal'Aria, l'Ondaverde e l'Ambasciata dei diritti delle Marche, che hanno promosso l'evento.
Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine e viabilità paralizzata nelle principali arterie falconaresi. Non mancano alcune stoccate, negli interventi, agli organi di controllo e alla politica, "rei di non aver fatto nulla negli ultimi vent'anni per il controllo delle aziende potenzialmente insalubri" e "soprattutto per non aver accelerato sulle bonifiche dei siti di interesse nazionale, Sin, come Falconara, e dunque inquinati", hanno detto alcuni manifestanti che si stanno alternando al microfono nel lungo "biscione" ormai prossimo a rientrare verso piazza Mazzini.
Non mancano neppure alcuni cartelli goliardici, ma che nei contenuti assestano stoccate a "chi avrebbe il compito di pretendere un ambiente migliore". Non solo a Falconara, ma in tutta la Penisola. In strada anche tante famiglie e bambini, per una manifestazione che, nelle premesse, era stata anticipata come molto partecipata. Ma forse la resa ha superato le aspettative.
"Segnale chiaro che la gente è esausta - ha concluso un cittadino - di sopravvivere, più che vivere, e fronteggiare criticità quotidiane". Da ultimo il problema delle esalazioni industriali ammorbanti, che ha portato anche alcuni sindaci della provincia, a fare fronte comune e chiedere monitoraggi più incisici. Monitoraggi però contestati dalle persone, "perché si è perso troppo tempo per indagare sugli effetti, quando le cause sono note a tutti. E sono nefaste", la chiusura di un intervento di un manifestante. "Questa è una giornata storica, siamo in migliaia e siamo qui per restare e aprire un nuovo ciclo di lotte per l'ambiente".