Quattro anni a subire le violenze fisiche, le minacce di morte e gli insulti del marito. Li avrebbe patiti una donna di 36 anni, originaria dell’Abruzzo ma residente ad Osimo. L’uomo le avrebbe anche promesso: "Ti cucio la...". In tre aggressioni diverse, subite tra il 2019 e il 2023, la donna è finita anche in ospedale con 10 giorni di prognosi per ciascuna volta in cui il marito l’avrebbe percossa. Sotto accusa per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate è finito un 33enne di origine romena. La Procura ha già chiesto il rinvio a giudizio per lui e l’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 6 marzo davanti al gup Alberto Pallucchini. Il romeno, difeso dall’avvocato Maria Alessandra Tatò, rischia di finire a processo, ma nega ogni addebito. I maltrattamenti sarebbero iniziati prima della nascita del figlio della coppia e continuati anche quando il bimbo aveva due anni. Il 33enne sarebbe tornato spesso a casa ubriaco insultando la moglie di essere una donna di strada.
"Adesso ti gonfio di botte", le avrebbe detto in più occasioni per poi passare alle vie di fatto. A marzo del 2019 le aveva messo le mani addosso rompendole anche gli occhiali e provocandole delle policontusioni. A dicembre del 2021 l’avrebbe afferrata per le braccia e strattonata, a febbraio del 2022, quando la donna aveva manifestato la volontà di separarsi, il marito le avrebbe detto "ti ammazzo". L’ultimo episodio, prima di denunciarlo, risale ad agosto del 2023. Le avrebbe tolto il figlio dalle braccia per poi prenderla a calci sulla schiena e alle ginocchia. Madre e figlio sono parti offese, rappresentate dagli avvocati Jacopo Saccomani e Edoardo Massari.
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