
Quello più grande veniva picchiato perchè la rimproverava spesso di non prendersi cura dei fratellini: un anno e 4 mesi di reclusione.
Il figlio più grande avrebbe preso spesso le botte perché la rimproverava di non prendersi abbastanza cura si lui e dei suoi tre fratelli più piccoli. In casa ci sarebbe stata una condizione di degrado in cui la donna avrebbe cresciuto i suoi figli, in tutto quattro. Ragazzini ancora minorenni, il più piccolo all’epoca non aveva nemmeno 10 anni di età, senza un padre su cui poter contare. In casa sarebbe spesso mancata l’acqua perché le bollette non venivano pagate e i figli sarebbero stati costretti così a lavarsi alla fontanella del parco vicino alla loro abitazione. Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate una mamma di 36 anni, di origine sudamericana, ieri è stata condannata dal giudice Alberto Pallucchini: ha preso un anno, quattro mesi e 10 giorni di reclusione. Ha avuto accesso anche alla giustizia riparativa, per seguire un percorso stabilito da un mediatore.
A portare a galla una situazione familiare di estremo disagio, nel 2022, sono stati gli insegnanti del doposcuola frequentato dal figlio maggiore, che aveva 15 anni all’epoca dei fatti. Il ragazzino sarebbe andato al rientro pomeridiano con il viso e il corpo pieno di lividi. Era novembre del 2022. È partita la segnalazione ai servizi sociali. Il minore aveva raccontato che era stata la madre a picchiarlo. La donna lo avrebbe preso a graffi, ferendolo anche in un labbro, gli avrebbe tirato una sedia e un bicchiere di vetro addosso. Non sarebbe stata nemmeno la prima volta. Stando alle accuse, che hanno poi portato il tribunale dei Minorenni a sospendere la potestà genitoriale alla donna e ad affidare ad una casa famiglia i quattro figli, la 36enne avrebbe perso spesso la pazienza perché il figlio la rimproverava che non si occupava di loro preferendo uscire tutte le sere facendo mancare loro i bisogni primari. Per tutta risposta la madre lo avrebbe preso per i capelli, strattonato per la maglietta, spinto con la testa contro il muro al punto di lasciargli anche una cicatrice ancora visibile. In una occasione il ragazzino sarebbe finito in ospedale con 8 giorni di prognosi. Tutto avveniva davanti agli altri fratellini più piccoli. L’imputata era difesa dall’avvocato Marta Mereu. Con l’accesso alla giustizia riparativa cercherà di risanare il rapporto con i figli. Uno è diventato maggiorenne ed è tornato a vivere con lei. I figli minorenni erano assistiti dall’avocato Giulia Marinelli e hanno come tutori gli avvocati Arianna Benni e Stefania Frega.