Un bilancio in equilibrio ma con molte voci su cui si dovrà lavorare e fare molto di più. Una su tutte la spesa sanitaria perché le Marche sono ancora maglia nera per le liste di attesa, paga prestazioni mediche che i suoi cittadini vanno a fare fuori regione e le nuove strutture sanitarie in costruzione sono in netto ritardo sulla tabella di marcia, come il nuovo Salesi (fine lavori non prima del 2025 per quelli aggiuntivi in variante). Anche la voce di spesa per il personale è cresciuta rispetto ai due precedenti esercizi arrivando a superare i 102 milioni di euro nel 2022 contro i quasi 90 milioni di euro del 2020. E’ quanto emerge sul giudizio di parificazione del rendiconto generale per il 2022 della Regione Marche.
Ieri mattina, durante la consueta cerimonia che si è tenuta alla Loggia dei Mercanti, la sezione di controllo della Corte dei Conti ha fatto passare la parificazione di bilanci. La Regione è stata in grado di "garantire il mantenimento degli equilibri di bilancio, sia di competenza che di cassa" ma i giudici contabili hanno sottolineato diverse critiche.
La spesa sanitaria. Nel 2022 ci sono state più uscite economiche per la mobilità passiva, i malati marchigiani che vanno fuori regione per curarsi, pari a quasi 130 milioni di euro, con un saldo pari a meno 26 milioni di euro, fortemente negativo per l’Asur che si è ridotto solo per maggiore attrattiva delle aziende ospedaliere e dell’Inrca. Nella relazione del presidente Vincenzo Palomba, proprio sulla spesa sanitaria, si sottolinea che è ancora "insoddisfacente il recupero delle liste di attesa, con percentuali inferiori a quelle della media nazionale. Riguardo alle prestazioni ambulatoriali a fronte di una quota di recupero prevista al 97% il risultato ottenuto si è attestato al solo 31% delle oltre 102.453 prestazioni in lista di attesa.
Personale. Pesa il costo del personale addetto agli uffici di diretta collaborazione degli organi politici: è passato dai 3 milioni e 300 mila euro del 2020 a più di 4 milioni di euro nel 2022. Risultano in aumento, rispetto all’esercizio precedente, gli incarichi di studio e consulenza e quelli di collaborazione. La sezione ha osservato come la ricostruzione dei dati sia stata resa difficoltosa dalla incompletezza delle informazioni negli atti di programmazione dei fabbisogni di personale. Tali carenze rischiano di pregiudicare la possibilità di eseguire un controllo efficace.
Marina Verdenelli