ALESSANDRO DI MARCO
Cronaca

Luigi Bellini morto dopo l'incendio nella sua casa a Fabriano

Il pensionato era in condizioni disperate all'ospedale. Ignote le cause del rogo. Il testimone-eroe: "Così l'ho trascinato fuori dalle fiamme"

I soccorsi nell'abitazione a fuoco

I soccorsi nell'abitazione a fuoco

Fabriano (Ancona), 1 settembre 2020 - E' morto all'ospedale Profili di Fabriano stamane per le gravissime ustioni riportate circa nel 90% del corpo. Ha resistito poco meno di 24 ore l'81enne Luigi Bellini, di origine romana ma da tempo residente a Fabriano, che nella tarda mattinata di lunedì 31 agosto è stato travolto delle fiamme mentre si trovava da solo nella sua abitazione al secondo vicolo Sant'Agata.

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Ad evitargli la morte immediata era stato il gesto di grande coraggio dell'artigiano Piero Balducci, titolare della attigua 'Calzoleria dal vicolo' che dopo aver udito Il grido d'aiuto della nipote appena entrata in casa per aiutarlo per il pranzo, ha visto il corpo dell'uomo a terra privo di coscienza.

"L'ho tirato fuori dalle fiamme, trascinandolo all’uscita per una decina di metri, mentre buona parte del suo corpo era già visibilmente ustionata", racconta Balducci. "Udite le sue grida della nipote, sono subito entrato in casa, riuscendo a portarlo fuori. Tempo pochi minuti e sarebbe morto carbonizzato. Era già nudo con il pigiama strappato e divorato dalle fiamme. Ho fatto quello che l’istinto mi ha detto di fare, perché c’era una vita da provare a salvare».

Un atto di enorme altruismo e generosità che però non è stato sufficiente per evitare il peggio. Già ieri l'uomo, sempre in stato di incoscienza e da almeno un paio d'anni alle prese con forti problemi di carattere deambulatorio, è stato trasferito nel reparto di rianimazione dell'ospedale fabrianese in condizioni gravissime, praticamente disperate.

I medici sono riusciti a fargli trascorrere la notte, ma nella mattinata si è registrato il decesso dell'uomo che viveva da solo e che aveva scelto Fabriano per trascorrere il periodo del pensionamento dopo aver lavorato per un'azienda impegnata nella riparazione e manutenzione di ascensori.

Serrate le indagini da parte dei carabinieri e dei vigili del fuoco per risalire alla causa, certamente di natura accidentale, del rogo che ha distrutto tutto il pianterreno e intaccato una parte del vano superiore. Per quanto sia davvero complicato trovare il punto di partenza del fuoco in uno scenario di cenere e distruzione, l'ipotesi più accreditata è di un corto circuito o il surriscaldamento di un elettrodomestico. Peraltro il fumo è arrivato fino al negozio del calzolaio che in questi giorni dovrà mantenere chiusa la sua attività ed effettuare una serie di sistemazione, dovuti proprio alla fuliggine.