di Gianmarco Minossi
La notizia di Luciano Spalletti quale nuovo commissario tecnico della nazionale italiana ha comprensibilmente generato entusiasmo tra la tifoseria anconetana: forse il fatto, nel corso degli ultimi anni, è passato un po’ troppo in sordina, ma la carriera del tecnico di Certaldo, campione d’Italia in carica dopo lo scudetto vinto con il Napoli, svoltò in positivo proprio ad Ancona. Bisogna tornare indietro di oltre vent’anni, più precisamente al campionato 2001-2002, quando i dorici militavano nel campionato di Serie B; dopo la sonora sconfitta prenatalizia ad Empoli (5-0) che fece precipitare i biancorossi nei bassifondi della classifica, la società optò per il cambio di guida tecnica, esonerando Fabio Brini e chiamando quello Spalletti reduce da un’esperienza tutt’altro che esaltante l’anno prima alla guida dell’Udinese. Fu la svolta, sia del campionato dell’Ancona, che soprattutto della carriera di Spalletti: i biancorossi infatti, a fine torneo si posizionarono al sesto posto, mentre la carriera dell’allenatore toscano svoltò improvvisamente. Il breve ma proficuo periodo dorico valse a Luciano il ritorno in serie A, con la chiamate dell’Udinese poi condotta in Champions League nel 2005, per poi passare alla Roma, dove sfiorò due volte lo scudetto e allo Zenit, dove fece incetta di campionati e coppe russa, prima di tornare alla Roma e di riportare l’Inter in Champions dopo ben sei anni. Il tricolore vinto col Napoli la scorsa stagione fu il degno coronamento di una carriera vissuta sempre ad alti livelli, con tante vittorie e qualche inciampo, ma che trova, con la chiamata della nazionale, la degna ciliegina sulla torta.
Ecco perché oggi c’è anche un po’ di Ancona sulla panchina degli azzurri: via lo jesino Mancini, dentro Spalletti, anconetano di adozione. Basta girare tra i social per vedere quanti plaudono alla scelta della Federazione, memori di quanto di buono fece alla guida dell’Ancona nel 2002. Tra i pareri più illustri dei tifosi biancorossi, non poteva mancare quello di Paolino Giampaoli, che con Luciano strinse ad Ancona un rapporto che si consolidò con gli anni: "Facevo parte dell’ufficio stampa societario, fu una grande scelta. Pieroni lo scelse in un periodo in cui lui era fermo dopo l’esperienza di Udine, ma qui si rilanciò: fu l’ennesima scommessa vinta da Ermanno Pieroni".
Spalletti si inserì subito alla grande nell’ambiente e ottenne anche dei buoni risultati. "Ricordo che con la formazione dei giornalisti ci allenavamo il giovedì sera e lui un giorno venne a giocare assieme a noi, poi andammo a cena tutti insieme da Strabacco. Luciano l’ho rivisto anche ultimamente, a Rimini, in occasione del Co Experience organizzato dall’iMac. Parlammo poco, ma furono comunque bellissimi momenti. Sono felicissimo per questo suo ennesimo successo, spero di avere nuovamente occasione di parlare con lui". Insomma, anche Ancona è con Spalletti in questa sua nuova avventura: con la speranza di bissare il successo europeo, ricordando quelle corse sotto la nord allo stadio Del Conero.