REDAZIONE ANCONA

Lucia e Diego uniti per sempre. I feretri della coppia uccisa uno accanto all’altro in chiesa

A Fabriano si è aperta la camera ardente per le vittime dello schianto di via Esino di una settimana fa. Oggi, in una città a lutto, alle 11 i funerali a cui prenderanno parte autorità e tanta gente commossa.

A Fabriano si è aperta la camera ardente per le vittime dello schianto di via Esino di una settimana fa. Oggi, in una città a lutto, alle 11 i funerali a cui prenderanno parte autorità e tanta gente commossa.

A Fabriano si è aperta la camera ardente per le vittime dello schianto di via Esino di una settimana fa. Oggi, in una città a lutto, alle 11 i funerali a cui prenderanno parte autorità e tanta gente commossa.

Insieme. Nella vita, con un matrimonio felice. Negli ultimi istanti di vita, spezzati da una carambola micidiale. Nei secondi dopo la morte, con i corpi trovati quasi ad abbracciarsi, uno sopra l’altro. Nel giorno dell’addio, con i due feretri a guardarsi davanti all’altare della chiesa di San Nicolò come si scruterebbero due innamorati.

Lucia e Diego uniti per sempre, nel segno di un destino implacabile che ha voluto concederli alla morte in uno dei più terribili incidenti che la storia di Ancona ricordi. Oggi a San Nicolò, in una Fabriano a lutto, saranno in tanti a dar loro l’ultimo saluto. I funerali inizieranno alle 11 nella chiesa del centro storico della città in cui abitavano e in cui avevano gli affetti più cari. La due giorni più triste è iniziata ieri, con l’arrivo delle salme.

I feretri di Lucia Manfredi, medico neurologo all’ospedale di Torrette e Diego Duca, operatore del 118 a Perugia, sono stati sistemati e benedetti all’interno della chiesa, dove è stata aperta la camera ardente. Già ieri sono state molte le persone che hanno voluto far sentire la loro vicinanza. Oggi saranno sicuramente molte di più, tanto che la chiesa potrebbe far fatica a contenere tutti. "Chiunque può venire a rendere omaggio" ha detto il parroco, don Aldo Buonaiuto.

Lucia e Diego erano genitori di un bambino di 10 anni che per ora è stato affidato alle cure amorevoli dei nonni. Dopo il rito funebre le vittime dell’incidente di sabato scorso a Torrette, riposeranno per sempre nel cimitero di Santa Maria. "La famiglia ringrazia quanti prenderanno parte alla cerimonia di suffragio e per le offerte devolute a favore del figlio e della nonna Fernanda, tramite la parrocchia con un solo Iban dedicato".

Queste le coordinate: IT6G0760102600001073483768.

Diego e Duca, uniti dal destino negli ultimi istanti di vita. Quando una Bmw condotta da un dipendente di un istituto tecnico ha provocato l’incidente sabato mattina di una settimana fa, in via Esino. L’autopsia ha svelato solo una parte della verità. Ovvero quella che concerne il momento della morte dei coniugi. La cattiva sorte ha toccato prima Diego, su cui i medici legali, durante l’autopsia di giovedì scorso hanno rilevati segni evidenti di investimento e traumi da schiaccìamento. Senza però poter dire quale auto l’abbia investito, se la Bmw o la sua stessa Panda. Fatto sta che l’autista del 118 è morto sul colpo. Dai colpi ricevuti appare chiaro che l’uomo al momento dell’incidente si trovasse all’esterno della Panda con cui stava andando insieme alla moglie all’ospedale di Torrette dove Lucia era attesa per il turno di lavoro. Perchè all’esterno? E’ verosimile che i due proprio in quel momento si stessero scambiando di posto: Diego sarebbe dovuto andare a fare delle compere dopo aver accompagnato la moglie. Da via Lambro, la macchina ha imboccato via Aso e da qui si stava per immettere in via Esino. Non ha fatto a tempo. La Bmw - sono in corso accertamenti sulla velocità che teneva – avrebbe slittato sull’asfalto viscido e avrebbe sbattuto violentemente contro la Panda. L’utilitaria si sarebbe girata, andando a schiantarsi su una cabina del gas. Aprendo una nuova emergenza: una fuoriuscita talmente copiosa da evacuare due palazzine e mettere in allerta un intero quartiere. Sarebbe bastato un nulla, una scintilla, per far saltare tutto in aria. Ma anche qui il destino ha realizzato il suo disegno. Se le vittime abbiano o meno inalato gas e se questo possa aver inciso sulla loro morte, lo dirannno le perizie tossicologiche, per le quali i tempi si dilatano.

Andrea Massaro