L’occupazione in ateneo: "Finalmente stop ad Ariel"

Gli studenti: "Commissione di revisione dei rapporti con le università israeliane"

L’occupazione in ateneo: "Finalmente stop ad Ariel"

L’occupazione in ateneo: "Finalmente stop ad Ariel"

Grande soddisfazione da parte degli studenti dell’Università Politecnica delle Marche che da mesi ormai protestano per chiedere la cessazione di qualsiasi rapporto di collaborazione tra l’ateneo e l’università di Ariel, in Cisgiordania (in territorio palestinese occupato illegalmente secondo il diritto internazionale). "La nostra battaglia – sottolinea Sabrina Brizzola, coordinatrice Lista Gulliver-Sinistra Universitaria – ha portato il Rettore ad istituire una commissione di revisione dei rapporti con le università israeliane - e non solo - e a comunicare all’Università di Ariel, sita in territorio palestinese occupato, la fattuale cessazione degli accordi con il nostro ateneo". Nei giorni scorsi il Rettore Gian Luca Gregori aveva incontrato gli attivisti che da quasi una settimana erano in presidio permanente all’interno di tende allestite nel cortile della facoltà di Economia. "Non c’è nessuna collaborazione con l’università di Ariel. L’unico rapporto esistente – aveva precisato Gregori – riguardava una docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia ma si trattava di una collaborazione prettamente di stampo scientifico che si era già chiusa nell’anno 2023". Ma gli studenti avevano ritenuto quella risposta "ambigua ed evasiva" tanto che il presidio era andato avanti. "La legittimazione e il riconoscimento della Ariel sono definiti all’interno di un Memorandum Of Understanding – la replica degli studenti – documento che esplicita la volontà di collaborare. Nonostante il Rettore sostenga che nessun progetto sia in atto, il Memorandum ha ancora validità, questo significa che singoli progetti possono essere attivati. Abbiamo bisogno che venga cancellato formalmente determinando una ferma presa di posizione politica". Presa di posizione che da ieri è stata ufficializzata con grande soddisfazione degli universitari.

Ilaria Traditi