L’amministrazione comunale alle prese col caso-Bastianelli. Il membro dello staff del sindaco per rappresentanza, progetti Pnrr e obiettivi strategici, nominato dal sindaco lo scorso anno, continua ad avere il suo nome sulla targhetta dell’ufficio al secondo piano della sede comunale centrale.
Entro marzo del 2025 la vicenda potrebbe iniziare a districarsi e non è detto in maniera positiva per Palazzo del Popolo. Il candidato di Fratelli d’Italia, tra i più votati in città alle comunali del maggio 2023 (500 voti), a cui il sindaco ha affidato uno dei tre incarichi fiduciari (art.90), resta nell’organico del Comune di Ancona pur senza prestare servizio dalla scorsa estate.
Su di lui pendono due procedimenti disciplinari emessi dall’amministrazione la cui discussione è prevista entro la fine dell’anno in un caso ed entro febbraio nell’altro.
Il tutto dopo la decisione dei vertici amministrativi di non procedere con la revoca dell’incarico.
L’8 agosto scorso il sindaco Silvetti, attraverso un decreto di revoca, chiedeva a Francesco Bastianelli di fare un passo indietro e di rassegnare le dimissioni per ‘mancanza di fiducia’ nei suoi confronti dopo le questioni emerse sulle trattative per l’acquisizione dell’Ancona.
A settembre, attraverso una nota di cui il Carlino è entrato in possesso, la revoca è stata sospesa e a partire da allora è iniziato l’iter dei procedimenti disciplinari. In un caso si tratta di questioni di lavoro, nell’altro c’è di mezzo proprio l’origine della presunta perdita di fiducia da parte del sindaco nei confronti di Bastianelli, ossia le trattative per salvare il calcio ad Ancona nella travagliata estate del 2024. L’ex consigliere comunale, difeso da un legale di fiducia, per ora resta al suo posto, in seno all’organico fiduciario del sindaco, col suo ufficio a dieci metri dalla stanza del sindaco, sebbene la porta sia chiusa da mesi. Un tempo sempre più lungo di totale inattività, almeno cinque mesi ormai, dopo l’avvio della causa.
Ieri il Carlino ha provato a chiedere lumi sulla vicenda all’assessore con la delega al personale, Orlanda Latini, senza ricevere alcuna risposta.
Al netto della revoca poi saltata, dei procedimenti disciplinari e della resistenza di Bastianelli, la questione legale si fa sempre più spinosa e rischia di trascinare l’amministrazione pubblica in un tira e molla lungo e complicato, per tutti. Il partito di rappresentanza tra le cui fila Bastianelli è stato candidato, Fratelli d’Italia, sembra aver preso le distanze e sulla vertenza tra le parti ha scelto di restare in silenzio.
Una volta affrontati i due procedimenti disciplinari, al netto dei ricorsi, si capirà qualcosa di più, ma nel frattempo i mesi di inattività professionale di Bastianelli saranno cresciuti.