PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Lo stesso incubo un mese dopo: "Aspio, un’altra notte d’ansia"

Sono rimaste al loro posto persino le auto travolte dalla piena. I residenti sempre più allarmati

Lo stesso incubo un mese dopo: "Aspio, un’altra notte d’ansia"

Sono rimaste al loro posto persino le auto travolte dalla piena. I residenti sempre più allarmati

Pioggia e poi vento un mese dopo l’alluvione che ha colpito l’anconetano. I fenomeni, a tratti intensi, per fortuna non hanno replicato la stessa devastazione, ma con pochi lavori fatti nel frattempo la situazione resta sempre a rischio. Siamo tornati nei punti nevralgici dove tra il 19 e il 20 settembre scorsi si sono verificati i danni maggiori nella parte sud del capoluogo, nella frazione Aspio, a stretto contatto coi territori comunali di Offagna e, sull’altra versante, tra Camerano e Osimo. Da segnalare poi, ad Ancona città, la caduta, a causa del vento, di un grosso pino in piazza Stamira, finito sopra altre piante senza provocare danni a persone; i vigili del fuoco hanno transennato l’area in attesa di un intervento del Comune. Per il resto, fatta la conta dei danni e piccoli interventi non sufficienti per azzerare il rischio in caso di nuove, forti precipitazioni, la situazione è davvero cambiata poco all’Aspio. Nella parte in cui il percorso taglia in due i territori di Offagna e Ancona, parallelamente alla Provinciale Sirolo-Senigallia (strada del Vallone) non è stato fatto praticamente nulla da parte degli enti competenti. Abbiamo notato soltanto una parziale pulizia, la rimozione di una delle due auto travolte dalla piena a settembre, distrutte e rimaste per settimane su un campo e poi lavori compiuti dai frontisti per limitare i danni. I ponti risultano ancora fuori servizio e intanto il letto del torrente resta sempre intasato di detriti. A valle, quando l’Aspio riceve l’acqua dal anale Piantate Lunghe, proprio nell’abitato diviso in due tra Ancona e Osimo, i lavori di Autostrade per l’Italia sugli argini del corso d’acqua non sembrano aver messo in sicurezza la zona e resta sempre il tratto di strada transennato dopo la voragine che ha staccato un pezzo d’asfalto. Nulla è stato ancora sistemato neppure nell’area delle Terme dell’Aspio, tutto è rimasto come al 20 settembre scorso, gli stessi danni e dunque l’ipotesi che si possa verificare un nuovo disastro come una spada di Damocle sui residenti. Infine le frazioni a monte dove la situazione sembra sotto controllo, nonostante la pioggia caduta. Servono, tuttavia, interventi di ripristino delle sedi stradali a Montesicuro e tra Casine di Paterno e Agugliano, all’inizio della strada che sale verso Gallignano. Le risorse per gli interventi sono state annunciate dalla filiera istituzionale di centrodestra. "Ennesima notte in bianco – scrive una residente – con l’ansia di ritrovarci come un mese un fa. Nessun intervento su questo benedetto, ma ora direi più maledetto, fosso dell Aspio. Non si può vivere di ansia ogni volta che piove".