Ancona, 4 giugno 2024 – In attesa che il governo italiano recepisca la normativa e la sentenza europea in materia di concessioni balneari, la famosa direttiva Bolkestein, la spiaggia libera alla Capannina cancellata sta facendo discutere. Lo skyline rispetto all’estate 2023 è completamente cambiato, ma alla fine a rimetterci per ora sono solo i bagnanti della ‘spiaggia libera’. Come ribadito dagli stessi titolari dello stabilimento balneare, la Capannina rinuncerebbe a pochi ombrelloni.
Bisogna distinguere però tra ombrelloni (con annessa coppia di lettini) sul suolo demaniale e quelli nella spiaggia privata. La concessione demaniale è quella che si trova davanti alla mura del bar-ristorante e lì sono state piazzate tre file da 37 ombrelloni ciascuna.
Tenendo conto che uno stagionale lì costa circa 2.500 euro, ogni anno la Capannina incassa circa 260mila euro a fronte di un canone concessorio che va dai 25 ai 30mila euro annui pagato al Comune di Ancona. Una sperequazione che salta subito all’occhio, livellata soltanto in parte dai costi, quelli sì molto maggiori, che la gestione dello storico e apprezzato stabilimento balneare, deve affrontare per l’affitto della parte di spiaggia che va dallo scivolo per le barche a sinistra (guardando il mare) e coinvolge la struttura ricettiva. Parliamo di alcune centinaia di migliaia di euro pagati alla famiglia che un tempo era la proprietaria di tutta la baia di Portonovo.
In questo caso, tuttavia, oltre a ombrelloni e lettini bisogna considerare anche i ricavi del bar e del ristorante. Nel corso degli anni, dopo il passaggio dello stabilimento dalla famiglia Fiorini ai Sonnino, il numero di ombrelloni, inoltre, è aumentato di almeno 100 unità, passando dai 180 circa del 2012 agli attuali 280-300. Solo le regole del Covid avevano previsto un distanziamento tra un ombrellone e l’altro, regola ora rientrata.