Jesi (Ancona), 29 gennaio 2022 - Chiusura dello stabilimento Liomatic di Jesi, l’azienda, tramite l’Ad Ilaria Caporali non gradisce il paragone con la vertenza Caterpillar e rassicura i dipendenti: “Non si è mai inteso procedere ad alcun licenziamento, né individuale né tantomeno collettivo, essendo ferma volontà della società, pur in un momento di grande difficoltà come quello odierno, profondamente segnato dalla pandemia in corso, mantenere inalterati i livelli occupazionali”. “In tale peculiare momento storico – aggiunge l’amministratrice delegata - l’azienda ha ritenuto unicamente di avviare un processo di riorganizzazione delle proprie filiali sul territorio della regione Marche, da sempre considerato come strategico per il proprio business, al fine di operare nello stesso con maggiore efficienza ed efficacia per conseguire gli obiettivi di produzione prefissati. Pertanto, riteniamo del tutto improprio che si parli di chiusura delle attività nella provincia di Ancona, quando, al contrario, Liomatic continuerà ad operarvi attraverso le due vicine filiali di Macerata e Pesaro".
La dichiarazione continua: "Chiarito, dunque, che tale processo non è determinato da una situazione di crisi aziendale ma da mere esigenze di carattere organizzativo, appare necessario evidenziare come neppure corrisponda al vero il numero dei lavoratori dipendenti interessati da tale riorganizzazione che conta appena 40 unità. Tuttavia, è doveroso rimarcare che di questi, i 24 corrispondenti alla forza lavoro esterna, manterrà invariata la propria attività lavorativa, continuando ad operare sullo stesso territorio e in favore della medesima clientela. Quanto al trasferimento, che interesserà 11 persone, a dispetto di quanto rappresentato, avrà come sede di destinazione le filiali limitrofe di Macerata e Pesaro, dunque senza subire particolari disagi. Solo per un numero minimale di lavoratori l’azienda, proprio nell’ottica di mantenimento dei livelli occupazionali, ha prospettato un trasferimento nelle filiali di Perugia (2 persone) e di Arezzo (3 persone), costituendo tale soluzione l’unica possibile per la conservazione dei posti di lavoro".
Poi la replica ai sindacati: “Non possiamo che stigmatizzare le dichiarazioni di coloro che alludono ad una (legittima) scelta imprenditoriale come ad un’operazione elusiva delle procedure e posta a detrimento del tessuto socio-economico della Regione. Così non è. Fermo quanto sopra, nel ribadire l’assoluta diversità della vicenda in questione con quelle che hanno visto protagoniste altre aziende dell’area di Jesi (Caterpillar, ndr) – concludono dall’azienda - esprimiamo ancora una volta la massima disponibilità a partecipare ai tavoli con le istituzioni e le organizzazioni sindacali, al fine di fornire tutti i chiarimenti che si renderanno necessari”.