
L’assessore Tombolini ammette: "Costa 130mila euro e risolverebbe un sacco di problemi". Orchidee tagliate, i bulbi non sono stati danneggiati.
Orchidee fondamentali per la biodiversità falciate via nonostante gli avvisi, mentre a bordo strada e nei luoghi pubblici si fa fatica a liberarsi della vegetazione selvaggia e fuori controllo. Le due facce dell’ennesima grana per l’amministrazione comunale che, affamata di risorse per far quadrare i bilanci, non riesce a tappare tutte le falle che quotidianamente emergono sul suo cammino.
Sullo "scempio" compiuto prima di Pasqua al parco del Cardeto da una ditta in appalto non ci sono novità. L’assessore responsabile del verde, Daniele Berardinelli, non ha confermato ancora misure severe nei confronti della ditta, denunce, sanzioni e così via: "Attendo la relazione dettagliata dell’ufficio verde _ ha risposto all’interrogazione di Carlo Pesaresi (Diamoci del Noi, centrosinistra) _, ma un cosa è certa: i funzionari di quella ditta dovranno spiegare diverse cose perché erano stati resi edotti di quell’area da tutelare. Purtroppo l’agronomo, esperto di queste cose, è in malattia da qualche tempo.
C’è però una buona notizia: i bulbi di quelle orchidee non sono stati danneggiati irreparabilmente e potranno garantire nuove fioriture nel tempo". Dopo i lecci a Potonovo, i pini al Passetto e le orchidee al Cardeto, la giunta comunale annuncia l’ennesimo ripristino a un danno, mentre riesce a fare poco per gli sfalci, a partire da quelli a bordo strada nelle frazioni: "Gli abitanti vogliono risposte perché la situazione è fuori controllo e ne va di mezzo la sicurezza" ha detto Arnaldo Ippoliti, consigliere di maggioranza (lista Silvetti), a cui ha risposto l’assessore alle manutenzioni, Stefano Tombolini: "Sono mesi che provo a chiedere i fondi necessari per acquistare un macchinario che con un braccio meccanico farebbe il lavoro in poco tempo utilizzando risorse interne, ma non sono riuscito ancora a convincere chi di dovere. Quella macchina costa 130mila euro, ma risolverebbe tanti problemi e a gioco lungo garantirebbe economie. Serve anche più personale per le manutenzioni. Si sfalci ne facciamo tre all’anno, ne servirebbero quattro. In ogni caso, il 28 aprile partiranno gli sfalci in zona Tavernelle, via Ranieri, Monte Dago, Palombare, via Trevi, Montagnola e poi piano piano arriveremo pure alle frazioni".
Il resto della gestione del verde è di Berardinelli che, rispondendo alla consigliera Dem Mirella Giangiacomi ha ribadito: "I costi degli sfalci sono troppo onerosi, vogliamo internalizzare e dare tutto alla nostra controllata ‘Ancona Servizi’, ma serve tempo". E di tempo non ce n’è, perchè nel frattempo la foresta sta dilagando. Ieri sono iniziate le operazioni di sfalcio lungo l’asse.