REDAZIONE ANCONA

L’impresa di Gabriele Pallucca: fotografa i monti della Croazia

Lo scatto del 37enne anconetano il giorno della vigilia: "Sono riuscito a catturarli attraverso l’elaborazione grafica delle vette". Negli scattil’isola di Cres e dell’arcipelago di Lussino.

Uno degli scatti del fotografo anconetano Gabriele Pallucca

Uno degli scatti del fotografo anconetano Gabriele Pallucca

Prima il forte vento da allerta meteo con raffiche paurose, poi, verso le 15, la quiete dopo la tempesta e il cielo che si apre alla Vigilia di Natale. A rendere magica l’atmosfera natalizia, stavolta, non è una stella cometa ma la foto incredibile di Gabriele Pallucca, che ritrae i monti della Croazia al di là del mare. Lo scatto è stato realizzato sul Conero.

Pallucca, 37enne anconetano, commesso di un negozio di abbigliamento, è un fotografo per passione. È stato lui a riuscire ad immortalare i monti dell’Istria, dell’isola di Cres e dell’arcipelago di Lussino neanche ventiquattr’ore prima del giorno di Natale. Una "grande emozione", la definisce. In fondo, è la terra ferma nel bel mezzo del mare: "Sono riuscito a fotografarli attraverso l’elaborazione grafica delle vette – spiega Pallucca, raggiunto al telefono dal Carlino – una sorta di algoritmo che appare nel sito ´Creare un panorama´ e che ci permette di localizzare le vette dei monti della Croazia tenendo conto dell’altezza del Monte Conero. Un algoritmo – prosegue – che permette di allontanare la linea dell’orizzonte e di evidenziare i monti delle isole rispetto ai monti Velebit che si trovano sulla terra ferma".

Nel bel mezzo di un’allerta meteo per il forte vento, il fotografo anconetano si è messo in cammino sul Conero, portandosi appresso l’attrezzatura fotografica e appostandosi fra il Pian Grande e il Belvedere Nord del Monte Conero: "Solitamente – racconta al nostro giornale – quando c’è forte vento, il cielo si pulisce ed è facile intravedere la Croazia. Certo, non è matematico, ma io tre giorni fa ci ho provato e ci sono riuscito". Nessun fotomontaggio, assicura, soltanto una serie di scatti singoli.

Pallucca ha provato ad inquadrare i monti anche con il cellulare, ma la risoluzione è chiaramente peggiori della sua Canon con un teleobiettivo da 100-400mm. "Il 24 pomeriggio c’era un vento artico freddissimo di tramontana, con temperature di circa 5 gradi e raffiche di burrasca forte che superavano i 60 chilometri orari". Per non parlare del mare che s’infrangeva sul Conero, "molto mosso ed agitato". Una visibilità però "ottima, proprio grazie al forte vento".

Il Pian Grande è secondo Pallucca "la zona di miglior visuale, un punto dominante dei monti croati. E dato che avevo già fotografato più volte i monti Velebit – conclude – ho voluto anche immortalare in prospettiva i monti delle isole delle Croazia e dell’Istria che non avevo mai fotografato in modo così ampio".

Nicolò Moricci