MARINA VERDENELLI
Cronaca

"L’ho uccisa io, non me lo perdonerò mai"

Franco Panariello confessa in aula il delitto di Cerreto: "Non ricordo di aver usato il coltello. Il braccialetto dava sempre problemi"

"L’ho uccisa io, non me lo perdonerò mai"

Franco Panariello uccise la moglie Titti Marruocco a Cerreto un anno fa

"Sì l’ho uccisa io mia moglie e non me lo perdonerò mai ma non ricordo nemmeno che ho usato un coltello. Sono tornato un po’ più lucido quando ho visto mia figlia, ho visto il coltello, la mano sporca di sangue e le ho detto vedi che ho fatto a mamma perché non ricordavo cosa ho fatto, poi le ho detto chiama una ambulanza, chiama i carabinieri perché c’era il sangue".

Sono i passaggi del racconto che ieri mattina, davanti alla Corte di Assise di Appello di Ancona, ha fatto Franco Panariello, il 56enne di Torre del Greco che il 24 ottobre del 2023 ha ucciso a coltellate la moglie, Concetta Marruocco, 53 anni, infermiera, a Cerreto d’Esi. La coppia, sposata da 25 anni, con tre figli, si stava separando e la donna aveva denunciato il marito per maltrattamenti in famiglia (per cui è stato condannato giovedì, a 5 anni, in primo grado) riuscendo a testimoniare in tribunale, in una udienza del 14 settembre del 2023, un mese prima che il consorte le togliesse la vita. Lì aveva raccontato i soprusi subiti da lei e dalla figlia e per i quali Panariello aveva avuto anche un divieto di avvicinamento, ad entrambe, con tanto di braccialetto elettronico. La notte del delitto però il braccialetto, che doveva avvisare mamma e figlia dell’avvicinamento dell’uomo appena superati i 500 metri di distanza limite, non suonò. Era scarico. Sul motivo per cui Panariello non lo avesse caricato ha chiesto conto in aula il pm Paolo Gubinelli, durante l’esame dell’imputato, difeso dall’avvocato Ruggero Benvenuto. "Non ricordo - ha risposto il 56enne - era un brutto periodo per me quello, avevo avuto anche un infarto, non dormivo la notte. Era un braccialetto che ha dato sempre problemi. Lo mettevo sempre a caricare ma non ricordo quella sera se l’ho fatto". L’imputato ha ricordato però che il coltello con cui ha ucciso la moglie, "52 colpi" gli ha rammentato il pm, lo aveva preso a casa. "Sono andato da mia moglie perché volevo dei chiarimenti - ha detto Panariello -. Avevo un’ossessione, quella di capire perché mi voleva così male". Dell’omicidio ha detto di ricordare "solo un urlo, sono tornato in me quando ho visto mia figlia e la mia mano sporca di sangue". L’abitazione l’aveva aperta con una copia delle chiavi, che aveva ritrovato per caso giorni prima in un borsone delle vacanze, dopo aver lasciato l’auto a 300 metri di distanza e non nel parcheggio davanti casa della moglie. Una volta dentro l’appartamento, erano le 4 passate, "ho acceso le luci ho chiamato un paio di volte mia moglie per svegliarla poi non so cosa ho fatto, non lo ricordo, ho solo dei flash". Il pm ha proseguito l’esame chiedendogli perché se voleva solo un chiarimento si è portato dietro il coltello e Panariello ha risposto "per farla stare ferma nel caso non mi avesse lasciato parlare". La difesa ieri ha chiesto una perizia psichiatrica sul suo assistito ma la Corte ha rigettato l’istanza.