Avrebbe avuto un debito con il rapinatore il 15enne derubato da un egiziano di 22 anni, la notte di Capodanno, in via Marconi, nel quartiere degli Archi. Il minorenne, bengalese, si è visto strappare via lo smartwatch che aveva al polso e c’è mancato poco che il ladro gli portasse via anche il cellulare che teneva in mano. A fornire la versione del debito, contratto dal 15enne e da alcuni suoi amici, è stato lo stesso egiziano, arrestato poi dalla polizia che si è trovata a passare in zona e ha visto l’accaduto in diretta.
Ieri mattina ha fornito la sua versione dei fatti in tribunale durante la convalida dell’arresto. Il 22enne, difeso dall’avvocato Michele Zuccaro, ha spiegato al gip Carlo Masini che nei giorni precedenti all’aggressione aveva prestato del denaro al 15enne e ai suoi amici e che nessuno poi glielo aveva restituito. L’egiziano si trovava ad Ancona per le feste, sul territorio italiano è clandestino e avrebbe un appoggio per dormire e vivere a Milano ma non ha saputo fornire un indirizzo preciso. La notte di Capodanno contava di riavere quei soldi indietro ma non avendolo ricevuto se l’è presa con il 15enne. Lo ha seguito mentre tornava casa e lo ha aggredito alle spalle prendendolo a pugni e calci. Strappato l’orologio dal polso lo ha spinto a terra per rubargli anche il cellulare ma la polizia lo ha visto e fermato.
La sua posizione si è aggravata, il gip ha ravvisato il reato di rapina e non più tentata (oltre alla resistenza a pubblico ufficiale). L’arresto è stato convalidato con la misura del carcere. E’ stato recluso a Villa Fastiggi di Pesaro perché a Montacuto non c’era posto.
ma. ver.