Passano i mesi, gli anni, ma la rabbia non cede lo spazio alla rassegnazione ma si alterna alla tristezza profonda di non avere più accanto la propria cara scomparsa in maniera tanto brutale. Oggi ricorre il secondo anniversario della morte tragica di Ilaria Maiorano, osimana di 41 anni uccisa nell’ottobre 2022 nella sua abitazione a Passatempo. L’indagine aveva consentito di raccogliere, in tempi rapidissimi, come affermano gli stessi militari dal comando locale, plurimi e concordanti indizi di colpevolezza a carico del marito, Tarik El Ghaddassi, 42enne marocchino, condannato in primo grado al carcere a vita. Un evento, questo, che continua a sconvolgere Osimo. Oggi il fratello di Ilaria, Daniele, e la mamma Silvana, hanno deciso di scriverle una lettera aperta come se potesse leggerla davvero. "Nel secondo anniversario della tua morte siamo qui a dirti che ci manchi tantissimo – si legge -. Non ci hai raccontato mai niente della tua sofferenza. Avremmo potuto aiutarti. Certo, l’hai fatto per non farci soffrire ma ora è peggio perché non ti vediamo più. Non vediamo più nemmeno le nostre care nipotine. Hanno sofferto molto la tua mancanza però sappiamo che stanno bene, sono serene e vanno molto bene a scuola. Speriamo di vederle al più presto".
La coppia aveva due figlie allontanate adesso dalle due famiglie per essere seguite in un percorso. "Dacci davvero tanta forza per affrontare questo bruttissimo periodo. Purtroppo hai avuto la sfortuna di incontrare la persona sbagliata. Non lo meritavi perché eri una brava ragazza – continuano quelle righe scritte a mano da Daniele -. Ti ha massacrato di botte, ha fatto tutto con mani e piedi e in presenza delle bimbe. Avesse almeno chiamato i soccorsi, così ti potevi salvare, invece pensava a cancellare le macchie di sangue dai muri". Poi la mente va al processo, prima dell’estate: "L’11 giugno c’è stata la sentenza di primo grado. È stato condannato all’ergastolo, quello che si meritava e speriamo che sia riconfermato in appello. Io e mamma, cara Ilaria, ci siamo stati sempre al processo: è stata una vera sofferenza ma almeno si è fatta giustizia. Certo, noi abbiamo l’ergastolo del dolore e lui tutti i giorni della sua detenzione durante i quali riflettere sull’atroce delitto che ha commesso". I giorni scorrono lenti e il loro pensiero è rivolto sempre a Ilaria: "Che tu possa, adesso, riposare in pace. Sei in cielo con gli angeli, prega per noi e le bambine e noi preghiamo per te. Veniamo sempre al cimitero a farti visita e a portarti i fiori per sentirti più vicina". Proprio oggi una messa in suffragio sarà celebrata nell’oratorio della chiesa del San Marco in pieno centro cittadino.