Violentata da un uomo che tutti dicevano essere perfetto, uno scapolo d’oro, aiutato da due suoi amici a tenere ferma la donna fatta salire in casa sua con la scusa di andare a prendere del vino da portare poi ad una festa. Il fatto, accaduto in provincia di Macerata ma con vittima una anconetana, finì sulle cronache di qualche anno fa perché due dei tre autori identificati (il terzo non ci si riuscì) finirono in carcere. A distanza di tempo la donna lunedì, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha scritto al questore Cesare Capocasa. E’ rimasta legata alla polizia, la Squadra mobile aveva fatto le indagini sullo stupro e per i due responsabili c’è stata recentemente anche una sentenza di condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Chiara, nome di fantasia per tutelare la sua privacy, ha chiesto di poter essere d’aiuto ad altre donne. Ora ha un compagno, un nuovo lavoro, ha riacquistato la sua serenità e racconta così l’incubo vissuto sulla sua pelle.
"Oggi (lunedi, ndr) è il giorno in cui riempite le vostre storie di monologhi sul consenso, di frasi sui femminicidi, sugli stupri, sulla violenza sulle donne. lo oggi (lunedi, ndr) decido di parlare perché finalmente la giustizia si è espressa. Tre anni e mezzo fa venivo violentata da un uomo mentre altri due mi tenevano ferma. Tre mesi dopo uno degli uomini che mi teneva ferma mi cerca sul lavoro, terrorizzandomi. Sono costretta a lasciare il lavoro, sono costretta a lasciare la mia casa, la mia città. Sei mesi dopo l’uomo che mi aveva violentato mi scrive minacciandomi di nuovo. Poi la storia esce sui giornali e i giornalisti scavano nella mia vita, cercano macchie e per assurdo scrivono solo su di me e non sui miei violentatori. Quando la storia esce sui giornali i commentatori dei social danno il loro meglio con le classiche frasi ‘se l’è cercata, sì adesso lo accusa e prima ci stava, chissà come era vestita’. L’avvocato della difesa, durante il processo, mi dice ‘ma su, era proprio necessario salire? Ma lei ha urlato? Lui le parlava con tono scherzoso mentre la minacciava col coltello’. Qualche amico o presunto tale che avrebbe potuto testimoniare si è tirato indietro dicendo ’io non voglio entrarci in questa storia’. Davvero la violenza è solo quella che pensate voi? Non voglio compassione, io ora sto bene. Vorrei solo che gli uomini riflettessero, che pensassero, che cambiassero, anche quelli che sono convinti di non aver mai violentato una donna".
Chiara vorrebbe far arrivare questi messaggi: "Agli uomini, non tutti, che non hanno idea di quante volte ci violentano anche solo a parole. Alle donne, è un tunnel lungo e nero pieno di paura e dolore che sembra non finisca mai e invece alla fine si esce. Oggi sto bene per quanto non dimenticherò mai nulla, giro serena perché so che non mi possono più fare male".
Nel corso del 2024 la Squadra mobile ha denunciato 34 persone a piede libero per reati contro le donne. Le situazioni trattate sono state oltre 100, 25 le misure di custodia cautelare, una di allontanamento dalla casa familiare e 5 esecuzioni pena per una sentenza diventata definitiva.