GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

L’esempio di Falconara. Al Parco Zoo arrivano anche i canguri grigi: "Una vita per gli animali"

Oggi riapre la storica struttura che compie a giugno i 56 anni di attività "Basta con certe visioni distorte: massimo benessere per i 200 esemplari".

L’esempio di Falconara. Al Parco Zoo arrivano anche i canguri grigi: "Una vita per gli animali"

"In fondo è questione di consapevolezza. Vogliamo sostenere questa transizione affinché i visitatori riescano a vedere il Parco per quello che è: un centro culturale, e non soltanto un luogo dove divertirsi, per poi tornare a casa arricchiti e consapevoli che, tutti, possiamo fare davvero di più per l’ambiente e per chi lo popola, gli animali, che conserviamo, salvaguardiamo e, dove possibile, reintroduciamo in natura". È Maria Vittoria Piccinini, la responsabile marketing, a fissare gli obiettivi di lungo periodo del Parco Zoo Falconara, giardino zoologico marchigiano e riferimento di settore nel panorama internazionale. Ed è proprio da qui, dunque, che si vuol provare a cambiare quella visione distorta degli zoo, forti di una struttura d’eccellenza che, evidentemente, concorre al benessere degli oltre 200 esemplari, divisi in 40 specie, che accoglie, cura e tutela dalle insidie di un mondo reale, purtroppo, sempre meno a misura di animali.

Una storia lunga 55 anni. Anzi, 56 a giugno. Era infatti il 1968 quando la famiglia Palanca inaugurò sulle colline di Barcaglione una realtà destinata ad entrare nel cuore di chiunque. Grandi, bambini ma anche ricercatori, universitari e appassionati. L’occasione di ieri, l’anteprima della presentazione di Vaiana, Boomerang e Sydney, i canguri grigi orientali, è stata quella per ribadire che, quell’intuizione di allora della proprietà, ha posto le basi per assicurare un futuro migliore agli animali, seguiti giorno dopo giorno con passione, amore ed impegno. Il Parco Zoo Falconara riaprirà, proprio oggi, per la stagione 2024, in presenza dei tre nuovi "inquilini", arrivati dal Parco Natura Viva di Verona. "Grazie all’Università di Camerino, una delle quali con cui collaboriamo – dice la responsabile staff didattico-scientifico del Parco, Gioia Gaiot –, quattro studenti li stanno già monitorando per garantire loro le migliori condizioni di vita".

E così vale per tutti gli altri. Dalla giraffa all’ippopotama Pippo, la star, per arrivare agli okapi, presenti solo qui in Italia e a rischio estinzione nella Repubblica Democratica del Congo. E ancora, mammiferi, uccelli, rettili da tutto il mondo. Forti delle 50mila presenze all’anno, dall’Italia e dall’estero, l’obiettivo per il 2024 è almeno confermarsi: "Abbiamo superato il Covid – il ricordo del curatore Renato Piccinini, pilastro del Parco, accanto a Iole e Orietta Palanca – e i numeri di visitatori sono sempre in crescita. Dunque le aspettative sono buone". In visita, ieri, anche il sindaco di Falconara Stefania Signorini, che ha rimarcato la valenza di un Parco che "investe nel benessere animale, crede nel territorio in cui opera e nella missione votata a tutelare biodiversità e specie". Con lei l’assessore alla Scuola Ilenia Orologio, il cui sogno è di irrobustire la già presente e strutturata offerta regionale verso le giovani generazioni "per portare, in classe e al Parco, corsi dedicati al mondo animale". Intanto si riparte, lezioni e attività comprese. Porte aperte dal lunedì alla domenica (eccetto il martedì). Biglietti disponibili anche online.