ANDREA
Cronaca

Lepore scommette su se stesso

Bonzi Escono la tecnica Orioli, per rafforzare – con la nomina di Michele Campaniello, capogruppo Pd – "il presidio politico"...

Bonzi

Escono la tecnica Orioli, per rafforzare – con la nomina di Michele Campaniello, capogruppo Pd – "il presidio politico" su dossier controversi come Tram e Città 30, Luca Rizzo Nervo, che porta la sua esperienza su Sanità e immigrazione in Regione, e Massimo Bugani, ex grillino, accolto dal presidente dell’Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri.

Vengono coperte le caselle di Cultura, troppo a lungo vacante, con l’altro ’tecnico’ Davide Del Pozzo (ideatore del festival LBTQi+ Gender Bender e collaboratore di Angelo Guglielmi) e Sicurezza (assessorato a lungo chiesto dalle opposizioni), con lo spostamento di Matilde Madrid da capo di gabinetto del sindaco. Il suo posto viene preso da Sergio Lo Giudice, che, al momento, mantiene l’incarico anche in Città Metropolitana.

Con i nuovi ingressi, Lepore fa una scelta identitaria, ci mette la faccia. Non tiene conto neppure delle correnti, visto che per Stefano Caliandro, esponente come lui dell’ala ’schleiniana’ e fino a pochi giorni fa in lizza per fare l’assessore nella giunta regionale, non c’è un nuovo incarico (per ora). Il primo cittadino sottolinea la sua ’indipendenza’, così come l’altro giorno ha fatto de Pascale. Ma se non c’è neppure un tema di contrappesi politici interni al centrosinistra, perché questo rimescolamento di carte e di deleghe? I prossimi tre anni saranno cruciali per il sindaco, che punta con decisione al secondo mandato. Sui social, Lepore ha salutato gli ex assessori con un lungo post in cui esalta la cultura del ’Noi’ contrapposta a quella dell’’Io’, citando addirittura Kobe Bryant. Resta quindi l’impressione di trovarci di fronte a un ’all in’ del sindaco, con poteri sempre più pieni e già proiettato sul secondo mandato. L’unico rischio – si vocifera anche tra i dem – è che non dia l’impressione di ’arroccarsi’ nel castello, tagliando fuori una parte di città.