L’aeroporto spicca il volo, le Marche sempre più collegate al resto d’Europa. E’ quanto ci sentiremo dire in questi, e nei prossimi, giorni dopo l’annuncio di ieri di nuove rotte che raggiungeranno Vienna, Barcellona, Amsterdam e Bucarest. Bene, anzi benissimo. Il Sanzio o Aeroporto delle Marche che sia, può vantarsi di avere un carnet di collegamenti di tutto rispetto tra quelli presenti tutto l’anno e quelli prettamente estivi che portano i vacanzieri in Sicilia e Sardegna.
Ma davanti a questo entusiasmo ci poniamo, ancora una volta, un interrogativo: si vuole portare in vacanza i marchigiani o tentare di far arrivare i turisti nelle Marche elevando il Pil regionale specifico del settore?
Una domanda che sorge spontanea perchè la sensazione è che anche questi nuovi collegamenti nascono solo e soltanto con lo scopo, come annunciato ieri, di poter far trascorrere le vacanze in Spagna od Olanda ai nostri corregionali.
Ma allora qualcosa non è chiara rispetto ai proclami degli ultimi mesi-anni: l’aeroporto è fondamentale per portare i turisti nelle Marche. E per farlo è necessario individuare le aree europee che maggiormente sono interessate al nostro territorio. Tanto che anche nell’ultimo report sul turismo in regione, quello relativo al 2022, rispetto a un record di presenze, quelli che mancavano all’appello erano proprio gli stranieri che, a detta degli esperti del settore, sono anche quelli che spendono di più. Da qui la necessità del massimo impegno per catturare, con pacchetti specifici e azioni strategiche, il turista estero.
Come tutta risposta, appena ieri, è arrivato l’annuncio di rotte pronte a trasportare i marchigiani in bellissime mete di vacanze. Qualcuno potrebbe dire: ma alla fine una decina di austriaci o di olandesi potranno anche arrivare (scordiamoci gli spagnoli e i rumeni). Certo, ma gli austriaci, quei pochi, già arrivano in estate con le loro auto. E a tradire quest’ultima eventualità è anche l’avvio dei voli: 15 settembre per Vienna, Barcellona e Bucarest, e fine ottobre o forse più in là, per Amsterdam (con un Atr!). Ora, va bene la destagionalizzazione, ma pensare che un austriaco arriva sulla Riviera del Conero a ottobre è quanto mai strano.
Ma le stranezze non finiscono qui. Perchè poi si apre il capitolo dei voli di continuità per i quali si è tanto combattuto per ottenerli (più come ancora di salvataggio per lo scalo). Ebbene, per collegare Napoli, Roma e Milano Linate con gli aiuti dello Stato e della Regione al bando europeo si sarebbe presentata una sola compagnia rispetto a quell’interesse enorme sbandierato pochi mesi fa. I motivi? Forse una scarsa promozione del bando? Oppure un contributo ritenuto insufficiente per sostenere ben tre collegamenti? Ci sarebbe anche una questione tecnica: i grandi vettori non hanno nelle loro flotte i piccoli Atr necessari per questo tipo di collegamenti. Sta di fatto che, per il bando, si sarebbe presentata una sola compagnia che, guarda caso, è la stessa che ieri ha presentato le nuove quatro rotte internazionali.
Una compagnia che, sul suo sito web, presenta una flotta aerea con solo due Atr 72-600 (gli stessi che dovrebbero garantire anche le nuove rotte). Un vettore nato lo scorso anno con due investitori stranieri e che ha avuto qualche problema con l’aeroporto di Forlì alla fine di giugno per una serie di collegamenti saltati (il contratto è saltato).
Ultima ciliegina sulla torta l’impossibilità, per chi prende un volo di continuità, di aver il proseguimento con rotte internazionali. Ci spieghiamo. Se i voli di continuità li avesse gestiti Ita, si poteva fare il biglietto Ancona-New York, salendo nel capoluogo, poi coincidenza a Roma e arrivo negli States senza toccare il bagaglio. Nell’attuale scenario si parte da Ancona, si scende a Roma prendendo il bagaglio, nuovo check in e imbarco per poi arrivare a destinazione. Continuità sì ma a singhozzo.
Alfredo Quarta