
Elon Musk
Quando il premier israeliano Netanyahu ha fatto visita alla Casa Bianca, il presidente Trump ha lanciato un’idea ‘fantastica’: trasferire oltre due milioni di palestinesi da Gaza in Egitto e Giordania. Questa proposta ha sollevato molte polemiche ed è parte di un piano ambizioso per trasformare la Striscia di Gaza in una sorta di riviera di lusso. Trump, noto per le sue idee audaci, ha affermato "che l’America sarà più veloce a sistemare tutto se la gente non è lì". Ha suggerito che, senza la popolazione locale, sarebbe molto più semplice costruire cantieri e porticcioli di lusso. Una volta completata la riqualificazione, Trump è convinto che tutti vorranno vivere a Gaza e che i palestinesi potrebbero tornare, ma solo dopo che tutto sarà cambiato. Se c’è una cosa che abbiamo imparato da Trump, è che ha un modo di esprimersi diretto e spesso propone idee un po’ eccentriche.
Nel frattempo il suo amico Elon Musk ha in mente piani altrettanto ambiziosi per il futuro dello spazio. Il fondatore di SpaceX ha annunciato che il suo razzo Starship, il più grande mai costruito, dovrebbe decollare verso Marte entro la fine del 2026. ‘Starship partirà per Marte alla fine del prossimo anno, con a bordo Optimus’, ha scritto Musk, riferendosi al robot umanoide sviluppato da Tesla. ‘Se tutto andrà bene, potremo vedere le prime missioni con equipaggio nel 2029, anche se è più probabile che ciò avvenga nel 2031’. Starship è cruciale per il piano di Musk di colonizzare Marte, ma deve dimostrare di essere affidabile e sicuro per le missioni spaziali. In tutto questo, Musk ha un sogno audace: rendere Marte un luogo abitabile, creando una colonia autosufficiente entro il 2050, utilizzando le Starship, che possono trasportare migliaia di persone e risorse. Musk immagina un futuro in cui gli esseri umani vivono su diversi pianeti, riducendo il rischio di estinzione. Ma il progetto si troverà ad affrontare diverse sfide sia tecnologiche che economiche. Il successo di Musk dipenderà dai progressi scientifici che riusciremo a fare nei prossimi anni, oltre alla nostra abilità di superare le difficoltà che incontreremo lungo il percorso.
Queste proposte, sebbene audaci e controverse, riflettono un desiderio di cambiamento radicale. Tuttavia, la realizzazione di tali visioni dipenderà dalla cooperazione internazionale e dalle sfide pratiche da affrontare.
Valeria Bancu, Davide Cappelletti,Alessandra Gonzales, Nicoló Pieragostini,3BOS scuola Giovanni Paolo II Osimo Stazione