REDAZIONE ANCONA

Le patronesse non si arrendono: "Il Salesi a Torrette? E’ sbagliato"

Milena Fiore: "Non ci voglio nemmeno pensare. Volete mettere questo angolo così vicino al mare. Là, attorno, ci sono solo campi coltivati. Più che altro è questo ospedale ad avere bisogno di più cure". .

L’ospedaletto che divide: le Patronesse contro il trasferimento a Torrette. Prosegue (forse un po’ a rilento) il cantiere del nuovo Salesi. L’ospedaletto dei bambini, eccellenza del centro Italia con professionisti e macchinari d’avanguardia sarà pronto – se tutto va bene – per il 2026. Solo che la targhetta del Salesi non sarà più in via Corridoni, ma a Torrette, in via Conca. La città si divide su chi è a favore dello spostamento (pochi, a dire il vero) e chi, invece, si scaglia contro la politica. Filomena Felcini Fiore, per tutti Milena, fa sicuramente parte della seconda categoria. Durante la conferenza di presentazione della casa di accoglienza Anna Galvani, in via Podgora, alla domanda del Carlino su che cosa ne sarà di questo edificio, di proprietà della Fondazione Salesi, ma gestito magistralmente dall’associazione Patronesse, lei ha cercato di glissare: "Non ci voglio nemmeno pensare".

Incalzata dai giornalisti sul perché, ha criticato duramente la scelta politica di trasferire il Salesi: "Sono assolutamente contraria – ha riflettuto la presidente delle Patronesse, che da 39 anni si schiera per la cura dei bambini – Volete mettere via Corridoni, il centro di Ancona, con Torrette? Qui si respira aria pulita, c’è il mare. Il bambino si affaccia alla finestra, vede le barche, è immerso nella natura. Guardate che anche questo è una cura. A Torrette – si guarda intorno ed esita un po’ – ci sono due campi coltivati". Poi, alza le mani: "Chiaramente, questa è solo una mia opinione, è la politica a dover decidere. Ma resta il fatto che quei soldi avrebbero potuto essere spesi diversamente". L’esperienza, Milena, ce l’ha eccome. A lei, lo scorso anno, è andato il Ciriachino d’oro, la più alta onorificenza cittadina. È proprio alla città che lei ha dato tutta sé stessa, una vita dedicata al bene del prossimo: "L’ospedale pediatrico Salesi ha bisogno di una rinfrescata, di essere ristrutturato. Avrebbero potuto spostarlo temporaneamente, riammodernare la palazzina di via Corridoni e lasciare però l’ubicazione a due passi dal mare".

Lei, d’altronde, insieme alla sua associazione, è una delle persone che di cure ci capiscono. Non solo loro, ma anche la Fondazione, hanno da sempre sostenuto che le cure non sono soltanto medicine e terapie. Ma anche sorrisi, gioco e forse pure paesaggi: il sole, l’aria e – appunto – il mare. L’Adriatico che i bimbi possono scorgere dalla finestra sarà solo un vago ricordo nel 2026. Ma non è ancora detta l’ultima parola.

Nicolò Moricci