"Le mostre di Sgarbi troppo care, l’amministrazione corre ai ripari spaventata dalle sue stesse scelte. Manca programmazione". L’affondo alla giunta Silvetti e all’assessore con delega alla cultura, Anna Maria Bertini, è del gruppo consiliare del Pd di Ancona che agli sgoccioli della stagione estiva tira le somme dell’attività culturale legata alle mostre e alla Mole. Una stagione, in attesa di Adriatico Mediterraneo e del Festival della Storia, in cui dentro il Lazzaretto si è visto poco o nulla, a partire dai due bar, assegnati in concessione a Moroder e mai aperti. Il Pd attacca sul fronte delle mostre organizzate dall’ex Sottosegretario alla Cultura: "Per mesi abbiamo atteso di sapere se le mostre curate da Vittorio Sgarbi, e annunciate in pompa magna un anno fa dalla Giunta, sarebbero state effettivamente allestite _ scrivono in una nota i consiglieri Dem _. Delle 5 totali, infatti, solo una ha visto la luce, con numeri degni di un flop e con il silenzio assordante dell’assessore alla Cultura Bertini sulle altre. Poi, un rapido passo indietro sulla collaborazione con Sgarbi e un generico riferimento a costi troppo alti. Ma quanto alti? E perché? Solo ora emerge quale rischio abbia corso il Comune di Ancona nel sodalizio con l’ex Sottosegretario alla Cultura: apprendiamo infatti che ad Urbino, per fare un esempio, la mostra "Raphael Urbinas", curata dallo stesso Sgarbi, è costata al Comune oltre 200.000 euro per l’esposizione di 28 fotografie delle opere di Raffaello. Una cifra sproporzionata e inaccettabile, considerato che si tratta di mere riproduzioni fotografiche che attirano 3-4 visitatori al giorno, arrivata perfino alla ribalta delle cronache nazionali. È evidente che l’amministrazione anconetana si è salvata in calcio d’angolo da un pasticcio, spaventata dalle sue stesse scelte". Ora si pone il problema di come risolvere il problema: "La conseguenza è un vuoto nella programmazione che ci pone come fanalino di coda nelle Marche per l’offerta culturale. Al momento, infatti, dopo la mostra sulla famiglia Ferretti, che ha un significato meramente locale, c’è una sola mostra certa, prevista per ottobre 2025. Per il resto, nessuna certezza. Questo vuoto si poteva evitare se il sindaco e l’assessore avessero approfondito, a tempo debito, su contenuti e condizioni dei progetti di Sgarbi, anziché sposarli a scatola chiusa con annunci altisonanti. Il solito pressapochismo, che sottolinea le carenze dell’assessorato alla cultura e che mette in luce il modus operandi di tutta la giunta. Quella del centrodestra è una classe dirigente che ama gli annunci più della concretezza e che, nel tentativo di stupire, produce solo iniziative ed eventi spot. Nel frattempo, il conto delle promesse elettorali disattese sale in tutti gli ambiti".
CronacaLe mostre di Sgarbi troppo care: "Cinque annunciate, una realizzata"