PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Grandi navi in porto ad Ancona, il Ministero dell’Ambiente le boccia: "Liberare dalle emissioni"

Il sindaco Silvetti: "Non ho mai avallato il via libera al progetto, resto fermo alla scelta con Italia Nostra e ambientalisti". Bonifazi: "Unica soluzione: banchine elettrificate"

Molo Clementino

Molo Clementino

Ancona, 12 agosto 2023 – In campagna elettorale, cinque candidati a sindaco si espressero contro la realizzazione del molo Clementino per le navi da crociera. Unica voce fuori dal coro Ida Simonella (Centrosinistra) che da assessore al porto della giunta Mancinelli, assieme all’Autorità portuale, aveva iniziato a promuovere un piano commerciale con Msc Crociere per una serie di attracchi anche con cadenza giornaliera. Il Covid ha rallentato tutto e adesso le relazioni del Ministero mostrerebbero alcune criticità che forse la nuova giunta non sembra disposta ad accettare. Daniele Silvetti, poi diventato sindaco, disse no a quel progetto e firmò il documento delle associazioni ambientaliste. Il 24 luglio scorso, in consiglio comunale, rispondendo proprio a una interrogazione della Simonella, il sindaco Silvetti affermò, invece, il massimo interesse della giunta a quel progetto. Ora il ritorno all’idea originale dettata dalle conseguenze per l’ambiente che però erano note anche prima.

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No al Molo Clementino per le grandi navi da crociera. La relazione del Ministero dell’Ambiente ricevuta dal sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, cambia di nuovo le cose. La Valutazione d’Impatto Ambientale (Via), integrata dalla Valutazione Ambientale Strategica (Vas) ha messo in allarme Silvetti che due settimane fa, rispondendo a una interrogazione dell’ex assessore al porto e candidata contro di lui alle amministrative di maggio, Ida Simonella, aveva garantito che il progetto sarebbe andato avanti.

Ora l’ennesima modifica del piano, sebbene lo stesso sindaco sostenga di essere sempre stato coerente: "Non ho mai avallato il via libera al progetto delle grandi navi. In consiglio – dice Silvetti al Carlino –, avevo soltanto letto la relazione dell’ufficio tecnico sullo stato di avanzamento delle procedure. Resto fermo alla scelta sottoscritta con Italia Nostra e le altre associazioni ambientaliste durante il primo confronto tra candidati in campagna elettorale. Bisogna liberare centro e porto dalle emissioni nocive. Nessun dietrofront, è stata solo una interpretazione strumentale di qualcuno che cerca di scatenare contraddizioni che non ci sono. Resto convinto che tutta la parte passeggeri, traghetti e crociere, vada spostata dall’altra parte". Silvetti torna al suo cavallo di battaglia espresso in campagna elettorale e sponsorizzato sia dalla Regione e dal presidente Acquaroli che dall’Autorità portuale che ha già presentato ufficiosamente un progetto. Una penisola che colleghi la nuova darsena alla diga di sovraflutto in grado di risolvere il problema dell’inquinamento e al tempo stesso quello degli spazi. Tra il dire e il fare, tuttavia, c’è di mezzo il mare è proprio il caso di dirlo e un’opera simile richiede anni tra confronto, valutazioni, fase progettuale, affidamento lavori e realizzazione dell’opera. Nel frattempo gli accordi commerciali presi con Msc per il molo delle crociere nella zona conosciuta dagli anconetani come ‘la rotonda’ che fine faranno? Silvetti ha analizzato la situazione, alla luce del parere ministeriale, con il consulente per il Pia (Piano contro l’inquinamento di Ancona), il professor Floriano Bonifazi: "Lo studio dello scenario emissivo fatto in passato con due navi da crociera, in rapporto ai venti e al NO2 e alle Pm 2,5 (biossido d’azoto e polveri sottili, ndr.) mostrava un aumento dei fattori inquinanti dieci volte superiori ai parametri imposti dall’Organizazione Mondiale della Sanità. Quello scenario era stato richiesto dall’ex presidente dell’Authority, Giampieri. Per questo una delle conclusioni a cui siamo arrivati sarebbe quella di elettrificare il molo Clementino e trovare sistemi per limitare l’afflusso di veicoli in quella zona del porto. Sindaco e giunta decideranno cosa fare. La ‘penisola’ è effettivamente una ottima soluzione a lungo termine, mentre spostare un paio di traghetti dal Porto storico alle banchine 19-21 (ex silos, ndr) non risolverebbe molto e andrebbe a causare problemi alla popolazione della zona del Piano e della stazione".