ANDREA
Cronaca

Le due Ancona non sono poi fantascienza

Due società di calcio potrebbero portare il nome Ancona, generando confusione sulle iscrizioni alla serie D. Il Comune e l'imprenditore Agnello si contendono la matricola, mentre il bene della città resta l'obiettivo principale.

Le due Ancona non sono poi fantascienza

Le due Ancona non sono poi fantascienza

Massaro

Sembra fantascienza, ma si profila veramente la possibilità che ci siano due società di calcio che porteranno il nome Ancona a partire dalla prossima settimana. Una è quella che Francesco Agnello ha preso in mano da Tony Tiong nel passaggio delle quote della The Dream che controlla anche il 95% del capitale dell’Ancona (le quote di Canil verranno cedute e quindi diventerà 100% per l’imprenditore campano e i suoi sodali). L’altra Ancona potrebbe essere quella che uscirà dal bando del Comune le cui buste verranno aperte solo lunedì mattina. Se le due parti non verranno in contatto tra loro, cosa che al momento appare evidente, ci saranno due Ancona. Ognuna andrà avanti per la sua strada e paradossalmente entrambe chiederanno l’iscrizione in sovrannumero alla serie D. Ma chi delle due avrà l’accreditamento giusto per potersi iscrivere al campionato? Avere una risposta chiara in questo momento è impossibile. Secondo il Comune l’unica società accreditata a rappresentare il nome di Ancona nel calcio è quella che uscirà dal bando, come prevede la procedura dettata anche dal presidente della federazione Gravina. Secondo i legali e l’advisor della società di Agnello, indipendentemente dal bando sono loro ad avere in mano la matricola. Il comma 1 dell’art 52 delle Noif prevede proprio l’accreditamento della matricola e in questo momento l’unica esistente e viva e quella dell’Us Ancona 1905. Lo scenario è surreale ma non impossibile. Potrebbero esserci due società che vanno avanti non guardandosi in faccia. A meno che qualcuno, da uno scranno politico, non decida di far incontrare a Canossa le parti per mettersi d’accordo. Perchè poi il fine ultimo, non lo si dimentichi mai, deve essere quello di fare il bene dell’Ancona e di Ancona città. Una cosa che a chiacchiere è facile, coi fatti (e la storia purtroppo insegna) molto meno.