Luci e ombre sulle assunzioni previste dalle imprese in Umbria nel trimestre ottobre-dicembre: frena l’industria, giù le costruzioni, in affanno anche il commercio. Crescono però il settore turistico allargato e i servizi alle persone. Dei 14mila 050 avviamenti previsti nel trimestre solo il 25% è stabile. Bassa la percentuale dei laureati: 10% in Umbria e 14% in Italia con il ternano che fa peggio del perugino.
"Il rallentamento economico italiano, e non solo italiano, si riverbera ovviamente anche in Umbria – osserva il prsidente della Camera di Commercio Giorgio Mencaroni – dove industria e costruzioni hanno rallentato la marcia sia in termini di produzione che, di conseguenza, assunzioni. Il quadro occupazionale, che secondo il Sistema Informativo Excelsior si prefigura per il trimestre ottobre-dicembre 2024, viene ‘salvato’ dal settore del turismo allargato e da quello dei servizi alle persone che, con la loro crescita, limitano la contrazione totale prevista a 410 avviamenti rispetto allo stesso periodo 2023. Sotto osservazione va tenuto anche il commercio, che manda segnali di indebolimento. In questo quadro non stupisce che l’unico mese del trimestre dove si registra una crescita degli avviamenti sia ottobre, mese in cui ancora il turismo tira. E va evidenziato che, nella regione, resta più grave rispetto alla media nazionale il fenomeno delle imprese che non riescono a trovare il personale di cui hanno bisogno. Ci aspetta un trimestre in chiaroscuro, quindi, all’interno di un disordine geopolitico sempre più inquietante e che ostacola il commercio internazionale, con conseguenze anche sull’export. Si tratta di continuare ad operare per aumentare la capacità competitiva del sistema imprenditoriale umbro, che è in trasformazione e sta affrontando la transizione digitale ed ecologica. Sapendo che, inevitabilmente, ci si muoverà tra alti e bassi".
Quanto alla mappa degli avviamenti, questi si concentrano per il 61% nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 13% è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (18%). In 54 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati (valore più alto della media nazionale, che si attesta al 49,3%). Per una quota pari al 34% interessano giovani con meno di 30 anni, mentre nel 21% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato (valore un po’ più alto del dato italiano, 19,6%). Il 10% delle entrate previste è destinato a personale laureato (valore più basso della media nazionale, pari al 14%). Turismo e servizi alle persone evitano per il trimestre ottobre-dicembre 2024 un calo più marcato. Scendono gli avviamenti nel commercio, batosta per le costruzioni.