Assessore Marco Battino, un bilancio del vostro 2024. Che anno è stato? "L’anno in cui abbiamo potuto impostare il futuro e raccogliere i frutti del lavoro fatto sin qui, sicché è stato il primo integrale della nostra legislatura. Abbiamo programmato e gettato le basi, grazie al nuovo Bilancio di previsione, per molti settori".
Uno di questi è l’Università: avete consolidato il rapporto? "Sono fiero di quanto fatto insieme. Sì, quel legame è stato rafforzato. Abbiamo spaziato su tanti aspetti, come quello dei posti letto, dimenticato per 30 anni, e lavorato con la Politecnica e con l’Erdis per quelli nuovi: ci saranno diversi cantieri in partenza. Un dato: nel 2024 abbiamo aumentato del 43 per cento la capacità per i borsisti. Ma c’è ancora da fare. Altro progetto che vorrei citare, in sinergia con la presidenza del Consiglio comunale, è ‘Comune informazione’ che ha permesso ai docenti di Univpm di entrare in aula per offrire micro-pillole sulla pubblica amministrazione".
Poi ci sono gli eventi che si legano a quel mondo: soddisfatto? "Due grandi obiettivi centrati, che avranno risvolti internazionali: l’Erasmus Generation Meeting e i Campionati nazionali universitari, che ci vedranno protagonisti in primavera. Non meno importante l’aver vinto il bando per cinque nuove aule studio, in fase di progettazione. Tra queste anche quella già operativa a Torrette, che verrà aperta la notte con il riconoscimento degli utenti e videosorvegliata. Misure concertate con il Consiglio studentesco, dal quale abbiamo recepito le urgenze".
Tuttavia resta molto da fare sul trasporto degli universitari. "E ne siamo consapevoli. Perché la situazione ereditata era molto difficile. Allora ci siamo messi a lavorare assieme, analizzando la vecchia linea della Politecnica Link, che mal funzionava. Ed è nata a ottobre University Link, commisurata alle esigenze degli studenti. Ma abbiamo anche potenziato la campagna di abbonamenti, oggi venduti in Università, e i tagliandi sono cresciuti dell’80 per cento in un anno. Poi è stata potenziata la corsa notturna del 30, che permette di partire dall’ospedale e arrivare a piazza Cavour. Monitoriamo giorno dopo giorno: il trasporto pubblico per noi è fondamentale".
Dopo i primi vostri 18 mesi, Ancona è una città universitaria? "È una città che sta diventando universitaria. Prima non lo era proprio. Era solo un contenitore per studenti. Nel 2025 lo diventerà. Mi confronto spesso con i giovani e finalmente hanno la percezione di una città più viva, tanto da rimanere nel fine settimana perché offre maggiori opportunità. Ma serve investire ancora sui servizi, dalle residenze al Tpl. Molto è stato fatto dal rettore Gian Luca Gregori che ha aumentato i corsi fino a 74: il suo, un lavoro enorme. E i risultati ci sono. Il 10 per cento di studenti dell’ateneo sono diplomati all’estero, quindi riconoscono la vocazione internazionale ad Ancona. Dobbiamo essere all’altezza del compito e trasformarci in fretta".
Politiche giovanili, tra lavoro e imprenditoria: a che punto siamo? "Temi centrali. Si è lavorato molto per rilanciare i centri giovanili, Torrette e Ponterosso, che avevano criticità e abbiamo aggiunto contenuti formativi, come gli sportelli per guidarli al mondo del lavoro o la connessione con l’Informagiovani. Ma il risultato che più m’inorgoglisce è Startan, fiore all’occhiello per l’imprenditoria giovanile: la riproporremo quest’anno. Sui bandi siamo riusciti ad incamerare quasi un milione. Anticipo che abbiamo ottenuto risorse, già disponibili, per favorire l’apertura di nuove attività imprenditoriali giovanili: circa 7mila euro per ciascuna. Sempre quest’anno avvicineremo i ragazzi alla macchina amministrativa con tirocini in convenzione con l’Univpm e il Servizio civile universale in Comune".
E sull’Economia della notte? "Siamo soddisfatti del lavoro con la Rete degli esercenti di piazza del Papa e le forze dell’ordine, organizzando appuntamenti con un approccio differente. Ma anche per riaprire i Laghetti del Passetto, che saranno al centro della nostra estate. Vorremmo riproporre qualcosa in piazza della Repubblica, dopo il dj-set di Nicola Pigini".
Sognava da ragazzo di fare il politico? "Non lo immaginavo. Ma da giovane sognavo di poter cambiare le cose nella mia città, visto che come tanti coetanei analizzavo cosa andava e cosa no. Sento forte la responsabilità, dopo la possibilità che mi è stata data. Non voglio deludere".
Io ci provo: un voto in pagella? "Non posso, non sta a me. Per me l’importante è che ciò che è stato promesso venga mantenuto. Mi applico per questo con impegno e passione".