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L’assessore e i teatri patrimonio Unesco: "Serve unità"

"La Rete dei Teatri delle Marche sarà valorizzata con un investimento iniziale di 4 milioni di euro. La candidatura a...

Chiara Biondi, assessore alla cultura

Chiara Biondi, assessore alla cultura

La Rete dei Teatri delle Marche sarà valorizzata con un investimento iniziale di 4 milioni di euro. La candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità è un risultato per tutta la nostra regione e ritengo le polemiche strumentali per alimentare uno scontro su un tema che dovrebbe unire tutti verso l’obiettivo finale". Chiara Biondi, assessore alla cultura della Regione Marche, prova ad archiviare il battibecco politico seguito all’annuncio di qualche giorno fa. La candidatura riguarda il sistema dei teatri condominiali dell’Italia centrale nati tra XVIII e XIX secolo. Ne fanno parte i teatri di Ascoli, Offida, Fermo, Porto San Giorgio, Urbania, Pesaro, Fano, Fabriano, Jesi, Macerata, Tolentino, San Severino, Potenza Picena e Recanati. "Questa operazione – dice Biondi – rappresenta un’opportunità unica per la valorizzazione del patrimonio teatrale marchigiano ed è importante sottolineare che questo percorso è stato sempre condiviso con i sessanta sindaci delle città coinvolte. La selezione è il risultato di un’analisi multicriteriale rigorosa, che ha tenuto conto di integrità, autenticità, stato di conservazione e continuità d’uso, come richiesto dall’Unesco". Non sono stati considerati confini amministrativi regionali, ma esclusivamente i criteri previsti per le candidature seriali internazionali. Così, dagli iniziali 62 teatri, si è arrivati alla selezione finale. "Per fare degli esempi, basti pensare alle candidature seriali delle Dolomiti e dei Portici di Bologna: solo limitate zone sono state riconosciute Patrimonio Unesco, ma è l’intero complesso a venire valorizzato in tal senso".