PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

L’Aspio straripato: "Valanga di fango, potevamo annegare. Chi pulisce il fosso?"

La rabbia dopo la paura: "Abbiamo portato in spalla fuori dalle case le persone che abitano ai piani bassi. Ora chi paga tutti i danni?".

L’Aspio straripato: "Valanga di fango, potevamo annegare. Chi pulisce il fosso?"

La rabbia dopo la paura: "Abbiamo portato in spalla fuori dalle case le persone che abitano ai piani bassi. Ora chi paga tutti i danni?".

"Il fondo di quel torrente andava pulito, se l’avessero fatto non saremmo qui a contare i danni. Da stamattina all’alba, quando l’acqua ci ha travolto, non si è visto ancora nessuno per sentire se avessimo bisogno di qualcosa. La gente ha rischiato di morire annegata". È durissimo lo sfogo di Alberto Bellelli, uno dei residenti della parte cameranense della frazione Aspio, a due passi dalla rotatoria della SS16 davanti all’Ikea. Un agglomerato di svariate decine di edifici residenziali sorpresi all’alba dall’esondazione del torrente Aspio che ha riversato su quelle case una valanga di acqua e fango: "L’acqua mi arrivava al petto, ho dovuto portare fuori le persone dai piani bassi delle case sulle spalle – prosegue vivamente sotto stress Bellelli – Quei ragazzi di origine africana che abitano al piano terra hanno rischiato di morire affogati dall’ondata di acqua che ha invaso la casa. Siamo tutti salvi, ma io, come altri, dovrò buttare via tutto, l’auto, la moto e così via. E in tutto questo nessuno si è fatto vivo per darci una mano. Ho chiamato tutti, ma mi dicevano sempre ‘Deve avere pazienza, è in lista d’attesa’".

A vedersela brutta è stato anche Eranga Perera, originario dello Sri Lanka: "Abbiamo visto l’onda di acqua arrivarci alle spalle, è stato terribile. Nel mio Paese le alluvioni non mancano, ma non ho mai visto una cosa simile". Sulle cause dell’esondazione dell’Aspio Giampaolo Polenti ha la sua opinione: "Sul fosso ci hanno messo le mani a febbraio, quando non andava fatto, mentre bisognava intervenire in estate per evitare ciò che è successo stamattina. Pioveva da ieri sera (mercoledì, ndr.), con tutta l’acqua buttata giù non poteva succedere altrimenti. Io sono fortunato, ma la signora che abita al piano terra se l’è vista brutta. Ha dovuto lasciare casa e venire da noi per mettersi in salvo".

L’allarme all’Aspio è iniziato verso le 5 quando in molti hanno capito che il fiume stava rischiando di esondare. L’acqua ha iniziato a cadere in maniera più violenta dopo le 4 e attorno alle 6 ha iniziato a invadere la zona industriale. Sott’acqua tutte le auto in sosta, la strada di collegamento tra la Statale 16 e la Direttissima del Conero è stata travolta, il sottopasso dell’Ikea è finito sott’acqua e i vigili del fuoco hanno dovuto usare il canotto per soccorrere le persone rimaste intrappolate, navigando su tre metri d’acqua mista a fango. Il fiume ha esondato all’altezza dell’area delle terme e ha travolto tutto: "Ci sono danni difficili da calcolare, l’acqua è finita al piano interrato dove teniamo i prodotti e il magazzino, mentre dentro il locale lo vede da solo cosa è successo". Sono le parole del titolare e del personale della trattoria ‘Da Nazarè’.

In ordine di tempo i danni il torrente li ha fatti nell’area anconetana della frazione, soprattutto all’altezza del ponte dell’autostrada: "Le auto sono state trascinate dalla furia dell’acqua e una è addirittura finita dentro il fiume – racconta Nicole Caimmi che vive in quella zona – e ci sono voluti i vigili del fuoco per recuperarla. Ci sono allagamenti ovunque, frane e smottamenti. Non è la prima volta che il torrente esonda da queste parti, purtroppo siamo al confine esatto tra due Comuni, Ancona e Osimo e ogni volta c’è la disputa su chi debba metterlo in sicurezza".

In via D’Ancona a San Biagio, a pochi chilometri di distanza dall’Aspio in territorio di Osimo, un tombino è letteralmente esploso facendo sollevare la sede stradale e producendo una voragine. Sul posto i tecnici di Astea.