CLAUDIO DESIDERI
Cronaca

"L’Area Marina Protetta sarebbe la soluzione a molti problemi"

Quale futuro attende i pescatori che esercitano l’attività di piccola pesca? Come adattarsi ai cambiamenti climatici sempre più imprevedibili? Quali...

Quale futuro attende i pescatori che esercitano l’attività di piccola pesca? Come adattarsi ai cambiamenti climatici sempre più imprevedibili? Quali nuove norme sono necessarie per non veder scomparire un settore così importante per la regione? A queste domande ha cercato di rispondere la conferenza che si è svolta ieri ad Ancona, nella sede della Politecnica a Villarey, organizzata da Slow Food Marche nel corso della quale è stata presentata la ‘Comunità Slow Food per la valorizzazione e tutela della piccola pesca marchigiana’.

Fanno parte di questa Comunità le marinerie di San Benedetto, Grottammare, Cupra Marittima Pedaso, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Civitanova, Porto Recanati, Numana, Ancona, Portonovo, Senigallia, Marotta, Fano e Pesaro. "E’l’unico tipo di pesca che misura la sostenibilità dell’azione di pesca,- ha detto Roberto Rubegni di SF Marche - la sua tradizione e l’economia collegata. Per questo va sostenuta come in questo caso con la nascita di una Comunità che raggruppa tutte le marinerie marchigiane per educare i consumatori, far conoscere i metodi di pesca tradizionali, combattere la pesca illegale, sviluppare la commercializzazione diretta del pescato, promuovere il ricambio generazionale, spingere verso una attività che tutela la biodiversità in un momento in cui la crisi climatica morde forte."

Un campanello d’allarme, quest’ultima che come ha detto il Prof. Carlo Cerrano della Politecnica: "richiede una velocità di adattamento non facile da gestire. Servono nuove strategie rapide e nuovi sistemi alternativi di pesca come ad esempio l’acquacultura delle ostriche, il prelievo di altre risorse come ricci, la valorizzazione di specie neglette. La costituzione di un’Area Marina Protetta sarebbe una soluzione per molti problemi". E su questo punto si è levato un coro unanime da parte di molti relatori che con Slow Food Marche sono concordi sulla loro importanza per la salvaguardia della biodiversità, delle tradizioni, della valenza educativa per i giovani. "Dove sono state realizzate hanno portato un beneficio economico del 50% in più alle attività turistiche, ai pescatori e tutto il territorio potendo disporre di importanti risorse nazionali ed europee".

Cla. Des.