PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

L’appello dei primari: "Grave polmonite da Covid, erano anni che non si vedeva. Ma le emergenze sono altre"

Il caso viene seguito attentamente: è un ultrasettantenne in Rianimazione "I veri problemi sono la mancanza di infermieri e anche di posti letto".

Il caso viene seguito attentamente: è un ultrasettantenne in Rianimazione "I veri problemi sono la mancanza di infermieri e anche di posti letto".

Il caso viene seguito attentamente: è un ultrasettantenne in Rianimazione "I veri problemi sono la mancanza di infermieri e anche di posti letto".

Un caso di polmonite bilaterale da Covid in rianimazione a Torrette quattro anni e mezzo dopo lo scoppio dell’emergenza pandemica nelle Marche e nel mondo. Si tratta di un caso recentissimo, ricoverato nei giorni scorsi presso la clinica di rianimazione dell’ospedale di Torrette. Si tratta di un ultrasettantenne residente nel territorio anconetano arrivato in ospedale per un’altra patologia e poi aggravatosi proprio a causa della polmonite interstiziale, una forma molto simile a quelle che erano purtroppo molto frequenti nel 2020 e nel 2021: "Erano mesi, se non anni che non vedevamo un caso di polmonite da Covid così grave – spiega il direttore della clinica di rianimazione, Abele Donati – L’unico dato che ci fa essere meno preoccupati, nell’ottica generale, è che il soggetto aveva altre comorbidità (patologie pregresse, ndr) e dunque è arrivato da noi ‘con’ e non ‘per’ Covid, dettaglio che avrebbe fatto tutta la differenza del mondo. Noi abbiamo sempre riservato una stanza a pressione negativa per i casi Covid che eventualmente sarebbero arrivati nel tempo e così sarà ancora a lungo e di casi poi nel corso degli ultimi anni ne sono arrivati. Tuttavia, lo ripeto, con un simile livello di gravità non lo vedevamo da tempo. Lo stiamo seguendo e curando con la massima attenzione come abbiamo fatto all’epoca del picco e nelle fasi successive".

Il reparto diretto dal professor Donati è stato in prima linea nel periodo più nero della pandemia, dal marzo del 2020 a tutto il 2021. Centinaia i pazienti curati, alcuni salvati da morte certa grazie al sistema Ecmo (Ossigenazione extracorprea). Storie drammatiche, molti non ce l’hanno fatta, ma abbiamo assistito e testimoniato, raccontandole, a storie davvero incredibili di resilienza dal Sars-Cov2, miracoli della scienza dovuti all’abnegazione del personale sanitario che ha lottato in una straordinaria come quella pandemica. Oggi la vera emergenza è la carenza di infermieri: "Tecnicamente – aggiunge Donati – avremmo 28 posti letto, 18 al piano 0 nel reparto originale e altri 10 nell’area R2 (inaugurata durante il Covid, ndr), ma alla fine ne possiamo coprire la metà. Per questo abbiamo deciso di tenere 8 posti in reparto e 6 in R2, per usare tutti gli spazi e tenerli in vita in attesa di un potenziamento degli organici".

Un problema, quello del personale medico e sanitario in genere, che riguarda tutti, non solo Torrette e le Marche. Per la clinica di ematologia il vero limite è un altro, gli spazi: "Con il personale ci siamo sistemati, grazie anche a quanto fatto dall’Ail che ci ha messo a disposizione fondi per coprire tre annualità di personale infermieristico aggiuntivo – precisa il primario, il professor Attilio Olivieri – Ci mancano gli spazi, nonostante il grande lavoro e gli sforzi profusi dalla direzione generale dell’azienda che presto ci consentirà di avviare dei posti per il Day Hospital. Intanto abbiamo a disposizione 12 posti letto, ma ne avremmo bisogno di almeno 20. Speriamo presto di poterli avere".