"La Cinecittà delle Marche potrebbe nascere a Jesi", ha annunciato il direttore della Fondazione Marche Cultura, Francesco Gesualdi, ieri, negli spazi di Alice nelle città, alla Festa del Cinema di Roma. Alla presentazione dei progetti cinematografici del territorio marchigiano, tra cui Corto Dorico e il protocollo sul Cineturismo coordinato dal Comune di Jesi, Gesualdi è stato chiamato a sorpresa sul palco dal presidente della Fondazione, Andrea Agostini, e ha approfittato della presenza, tra i relatori, dell’assessore al Turismo di Jesi, Alessandro Tesei, per avanzare un’idea che aveva già esposto in altre occasioni ma finora mai divulgata. "Sono lieto della presenza di Tesei, che è un location manager specializzato in luoghi abbandonati – ha dichiarato Gesualdi – perché mi ha mostrato un luogo straordinario dove potrebbe essere costruito il Cineporto per sviluppare l’industria cinematografica". Si tratta dell’ex Cascamificio, dove si lavorava la seta di seconda fascia, che si trova a Jesi, nell’asse Roma-Ancona, tra aeroporto e interporto, dove Amazon sta finendo di costruire il suo grande centro di smistamento delle merci. "È un’area – ci spiega Tesei – diventata proprietà del Comune di Jesi. La nostra amministrazione ha l’obiettivo di creare, al posto del complesso industriale abbandonato, uno spazio per ospitare i laboratori della Fondazione Pergolesi Spontini. La Fondazione, infatti, per le opere liriche che produce, deve creare scenografie che richiedono spazi adeguati. Il costo per una struttura del genere è di 20 milioni di euro". Questo è un momento aureo per le prospettive cinematografiche delle Marche perché sono stati convogliati nella regione 13 milioni di euro per la produzione di film. I marchigiani stanno prendendo confidenza con le troupe e anche con i problemi gestionali che comporta l’inesperienza in questo settore da parte degli enti pubblici. È per questo che Tesei, documentarista di vaglia (apprezzammo molto il suo lavoro su Fukushima a Corto Dorico) e location manager per film di Manuela Arcuri, videoclip di Caparezza e Max Pezzali, ha proposto un protocollo per condividere le buone pratiche sui rapporti tra produzioni ed enti locali. L’idea dell’assessore alla Cultura di Jesi sull’ex Cascamificio è "ragionare in termini più ampi, perché teatro e cinema hanno esigenze comuni. Entrambi hanno bisogno di opere di scenografia e falegnameria, costumi, uffici di produzione e sale posa. Non abbiamo nelle Marche una struttura del genere: il Cineporto potrebbe nascere lì".
I costi sembrano alti ma la proposta arriva da un professionista del settore, capace di scovare i luoghi ammirabili nei videoclip "Come Pripiat" di Caparezza, "Discoteche abbandonate" di Pezzali e nel film con Arcuri "Tradita". L’altra proposta di Tesei alla politica regionale e nazionale è ancora più innovativa del Cineporto. Alla ex Montedison, nel territorio di Falconara, si potrebbe creare una piscina cinematografica, una grande vasca per scene navali, come c’è a Malta. "Quella di Cinecittà è troppo piccola".