L’Ancona ricorre contro l’esclusione dalla C Agnello per la D dovrà sborsare tre milioni

Due i passi immediati del nuovo proprietario che intende andare avanti anche col centro sportivo: chiesta al Comune una proroga di 6 mesi

L’Ancona ricorre contro l’esclusione dalla C  Agnello per la D  dovrà sborsare tre milioni

L’Ancona ricorre contro l’esclusione dalla C Agnello per la D dovrà sborsare tre milioni

Oggi verranno sorteggiati i gironi di Lega pro. Ci sarà il Milan U23 (ufficiale da ieri). Non ci sarà l’Ancona, esclusa dopo la notte folle del 4 giugno, ultimo atto di una pantomima che andava avanti chissà da quanto alle spalle dei tifosi e di una città intera. E siccome le telenovele hanno bisogno di più puntate per essere affascinanti, raccontiamo l’ultima.

Che porta allo studio notarile Gallori di Roma, dove l’altro giorno Tony Tiong, detentore della maggioranza delle quote dell’Us Ancona 1905 ha ceduto l’intero pacchetto all’imprenditore campano Francesco Agnello, attivo nel settore del food e delle acque minerali e con particolari appetiti nel mondo del calcio. Mister Tiong, che scompare e riappare a mo’ di ologramma, affida il futuro (?) dell’Ancona nelle mani di un impresario che nelle Marche ha lasciato un’impronta tragicomica a San Benedetto: acquisì la Samb per poi vedersela strappare di mano dall’allora patron Gaucci dopo appena due giorni. Che farà Agnello ora? I fatti, verificati attraverso i consulenti dell’imprenditore e l’advisor sportivo che ha seguito l’intera operazione dicono che l’Us Ancona di Agnello seguirà due strade da subito: iscrizione in sovrannumero dell’Ancona alla serie D non passando attraverso il bando pubblicato dal Comune e ricorso alla Figc contro l’esclusione dell’Ancona dalla serie C.

Per quanto riguarda la serie D la scadenza è fissata per il 4 luglio: entro quella data bisognerà versare 400 mila euro richiesti dalla Lnd, sanare tutte le pendenze pregresse ovvero le mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno non corrisposte ai giocatori (circa 900 mila euro) e ripianare il debito complessivo con fisco e creditori (circa due milioni di euro). Contestualmente Agnello e i suoi legali impugneranno il parere (vincolante) con cui la Covisoc ha decretato la non iscrivibilità dell’Ancona alla Lega Pro facendo leva su diversi aspetti. Il cavillo più importante riguarda la mancata contestazione nel corso dell’ultima stagione da parte della Lega Pro all’Ancona delle difficoltà economiche da sanare e conseguenti penalizzazioni. In sostanza se l’Ancona avesse saputo, avrebbe potuto correre ai ripari prima del 4 giugno. Ovviamente la situazione debitoria complessiva deve risultare sanata. Per tutto questo c’è tempo fino al 10 luglio, data di scadenza del trentesimo giorno dal pronunciamento della Covisoc. L’Ancona di Agnello fa leva sul fatto che non è la Covisoc a decretare l’esclusione di una società (è un organo di controllo), ma la federazione che ancora non ha depennato i biancorossi dalla C. Per quanto concerne il centro sportivo Agnello intende andare avanti. Tramite pec è stata chiesta al Comune una proroga di 6 mesi per visionare le carte. Al momento le priorità sono l’iscrizione in D e il ricorso per la C. A questo punto il sindaco che farà? Agnello non parteciperà al bando perchè la matricola Us Ancona non è scomparsa. E’ viva e vegeta e i suoi rappresentanti sono visibili e rintracciabili. Questi i fatti. I ragionamenti sono infiniti, come i dubbi. Dal circo Ancona è tutto, a voi la linea.

Andrea Massaro