REDAZIONE ANCONA

L’altro fronte: "Nessun rispetto per l’artista e la street art"

Monica Caputo dell’associazione Mac portò l’opera "E’ una questione culturale, manca consapevolezza".

Monica Caputo presiede l’associazione Mac-Manifestazioni Artistiche Contemporanee: loro portarono. quell’opera nel 2019

Monica Caputo presiede l’associazione Mac-Manifestazioni Artistiche Contemporanee: loro portarono. quell’opera nel 2019

Il Mandracchio ha dunque perso, per fortuna solo momentaneamente, i suoi ‘Occhi’. Parliamo dell’opera di Run, lo street artist anconetano di fama internazionale al quale non è stata comunicata la notizia del ‘trasferimento’ del suo lavoro in un magazzino comunale. Situati proprio di fronte all’unico ingresso alla Mole (essendo chiuso quello sotto Porta Pia per i lavori in corso), i grandi occhi verdi nati dalla fantasia di Giacomo Bufarini (questo il suo vero nome) forse avrebbero potuto spaventare le delegazioni del G7 Salute, attese dal 9 all’11 ottobre. Decisione discutibile, per molti. A cominciare da chi quell’opera l’ha voluta, l’associazione Mac-Manifestazioni Artistiche Contemporanee presieduta da Monica Caputo. "Credo che sia una questione culturale – commenta Caputo – di mancanza di consapevolezza e di rispetto nei confronti di un artista e di un intero tipo di arte, che non viene riconosciuta come tale. Eppure parliamo di qualcosa di ormai istituzionalizzato, i cui protagonisti sono presenti nei musei e nelle collezioni private di tutto il mondo. E’ arte contemporanea urbana. Eppure molti gli prestano poca attenzione, proprio perché manca un riconoscimento di tipo culturale".

Monica Caputo spiega tra l’altro che l’opera di Run, così come le altre creazioni di street art al porto, "faceva parte di un progetto di restyling che ha portato cittadini e turisti a conoscere sia gli artisti sia i luoghi dove hanno realizzato le opere. Sono nati itinerari alternativi, apprezzati soprattutto dal pubblico più curioso, aperto". In realtà la decisione di spostare gli ‘Occhi’ rappresenta qualcosa di più importante. "Se un bene è pubblico, come è l’opera di R, significa che appartiene a tutti. Qui si sta sottraendo un bene ai cittadini, che dovrebbero assumersi una responsabilità in tal senso. Tra l’altro mi chiedo se i soldi spesi per spostare l’opera non avrebbero potuto essere utilizzati in modo diverso, magari un intervento in una scuola"’. E a proposito di beni pubblici, l’associazione Mac è stata l’unica ad essere riuscita ad aprire la vicina Porta Pia per un evento culturale. "Abbiamo dimostrato che con poco si può restituire un bene pubblico ai cittadini".

r. m.