
L’ad D’Orsogna: "Batterie scariche dell’aereo?. Non scherziamo"
Senza entrare nel merito delle polemiche, l’amministratore delegato di Ancona International Airport, Alexander D’Orsogna, vuole però rispondere al vertice di Aeroitalia Gaetano Intrieri chiarendo un particolare fondamentale su quel volo della discordia per Milano che, mercoledì, è partito con un grave ritardo, scatenando le proteste dei passeggeri. Secondo Intrieri, la circostanza sarebbe stata figlia di una disattenzione del personale di handling dello scalo dorico (ovvero quei soggetti che gestiscono l’assistenza a terra ai passeggeri durante la sosta negli aeroporti), che avrebbe dimenticato una porta aperta dell’Atr, provocandone quindi l’involontario scaricamento della batteria. Scenario che avrebbe dell’incredibile. Ma la verità di D’Orsogna, in realtà, è tutt’altra: "Il personale di handling, compreso quello di Ancona International Airport, non è affatto abilitato per legge ad effettuare simili interventi – il punto dell’ad di Aia –. La competenza di azionare i portelloni, infatti, è esclusivamente dell’equipaggio o della società che, per conto del vettore, si occupa delle manutenzioni. Dunque, se fosse confermato quell’imprevisto, non ha nulla a che vedere con noi, con il personale dell’aeroporto di Ancona, che come dicevo non è deputato a compiere operazioni di questo tipo. È un aspetto che va assolutamente chiarito, in maniera molto esplicita".
Se qualche ritardo c’era stato in precedenza, idem alcune cancellazioni, francamente la storia delle batterie scariche dell’aereo che, dunque, non è potuto partire in orario, ancora non l’avevamo mai sentita. Ma per i più appassionati lettori e attenti seguaci delle cronache dal Sanzio, questa vicenda va a condire ulteriormente una situazione particolarmente controversa. Resta, tuttavia, un servizio assolutamente importante, quello della continuità territoriale, i cui voli funzioneranno fino ad ottobre e permetteranno ai marchigiani di volare nei principali hub d’Italia, Roma Fiumicino, Milano Linate e Napoli Capodichino, e magari, da lì, spostarsi verso altre località che prima di ottobre 2023 non erano così facilmente raggiungibili. "Un servizio essenziale per la nostra regione", aveva rivendicato più volte con orgoglio il governatore Francesco Acquaroli, difendendo la continuità territoriale al netto di quello che è stato in questi quattro mesi.
g.g.