
Summit tra prefetti, forze dell’ordine, istituzioni e magistrati per arginare un fenomeno ancora in crescita
Non ci sono sodalizi della criminalità organizzata di stampo mafioso ma quello che inizia a preoccupare le Marche è la devianza giovanile con la violenza tra minori o poco più che ventenni e che sfocia sempre più spesso anche con l’uso di armi bianche. E’ quanto emerso ieri nella riunione della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza che ha visto riunirsi nella Prefettura di Ancona, capoluogo di regione, forze dell’ordine, magistrati, istituzioni, e i prefetti di tutte e cinque le province marchigiane. Il campanello di allarme è partito dall’omicidio di San Benedetto del Tronto (dove ha perso la vita il 24enne Amir Benkharbouch, tunisino), con la rissa di marzo finita in tragedia. Prima ancora c’era stato il caso del pronto soccorso dell’ospedale di Torrette, ad Ancona, il 18 febbraio, dove un 19enne aveva seminato il panico aggredendo gli infermieri perché pretendeva di vedere un suo amico portato poco prima in ambulanza dopo un incidente.
"La devianza giovanile è un aspetto che deve essere considerato prioritariamente – ha detto il prefetto di Ancona Maurizio Valiante, prima che il tavolo iniziasse – Questo incontro servirà per migliorare e rendere più funzionali i servizi di ordine e sicurezza pubblica, per elaborare strategie regionali in piena coerenza con indirizzo e direttive assunti a livello centrale. Per focalizzare le principali criticità e problematiche e valutare insieme delle strategie comuni per esercitare una azione corale congiunta rispetto a certi fenomeni criminosi che incidono particolarmente a livello regionale".
A tavolo concluso sul fronte giovanile sono state decise le prime linee operative strategiche. A breve saranno avviate interlocuzioni specifiche con la procuratrice capo del tribunale per i Minorenni Cristina Tedeschini per favorire la creazione di una rete di supporto, con il coinvolgimento delle forze di polizia, delle amministrazioni locali, dei servizi sanitari, per prevenire e contenere il dilagare di queste condotte violente. I prefetti della regione hanno illustrato le relazioni sullo stato dell’ordine e della sicurezza pubblica e sull’andamento della criminalità. E’ emerso che pur in presenza di una diminuzione dei reati sono in crescita quelli che destano particolare allarme sociale e che incidono negativamente sulla sicurezza percepita come i reati predatori, le truffe agli anziani e le truffe informatiche, la violenza di genere nonché la violenza minorile. Per le truffe e i reati predatori, dove gli autori spesso provengono da fuori regione, si è deciso di attuare strategie a carattere interprovinciale e regionale. Per salvaguardare l’ordine pubblico economico saranno previste riunioni periodiche del Gruppo Interforze Antimafia (Gia).
Per il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali "dalla conferenza regionale sulla sicurezza emerge un quadro piuttosto rassicurante per i fenomeni come le infiltrazioni della criminalità organizzata che qui non si sono ramificati. Questo permette di avere una economia sana".