Ancona, 8 novembre 2023 – Avevano affidato a lei i risparmi di una vita per comprare immobili o per investirli nel progetto dei sogni dei propri figli. Di lei si fidavano, la conoscevano da sempre, fino a che si sono accorti che qualcosa non quadrava. Tra loro c’è anche un parroco, che aveva ereditato oltre un milione e mezzo di euro di eredità da una zia scomparsa, diversi pensionati, commercianti e dipendenti pubblici che pensavano al futuro del proprio figlio magari. La complessa attività investigativa condotta dai finanzieri della Tenenza di Osimo ha consentito di scovare la donna, ex promotrice finanziaria radiata dall’albo, che ha truffato oltre 30 ignari risparmiatori che si erano rivolti a lei per investire i risparmi di una vita appunto, sottraendo loro oltre quattro milioni di euro.
La donna non aveva mai fatto percepire nulla di strano anzi, li rassicurava con le sue grandi doti persuasive anche in chat dove chiedeva scusa alla fine e mostrava le carte (poi risultate false) e condivideva la sua vita sui social come un libro aperto. Eppure il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ancona ha concluso in questi giorni l’indagine coordinata dalla Procura nei suoi confronti. Si tratta di un’osimana di 48 anni che adesso è indagata per abusivismo finanziario, autoriciclaggio e truffa a danno di tutte quelle persone per lo più residenti ad Osimo.
L’attività investigativa è stata complessa, partita dal mare magnum cartaceo rinvenuto e proprio da quelle chat telefoniche nel febbraio 2021. La prima vittima che si è fatta avanti lamentava la scomparsa di 250mila euro. Durante le indagini sono state perquisite sia la casa della falsa promotrice finanziaria che il suo centralissimo ufficio di Osimo, rinvenendo computer, telefoni cellulari e voluminosi fascicoli, utilizzati nell’attività illecita, sottoposti a sequestro. Le indagini finanziarie e l’attenta analisi della moltitudine di dati informatici e documentazione cartacea sequestrata ha portato alla luce la truffa finanziaria a "schema Ponzi", per cui sono degli investitori iniziali a cui vengono promessi cospicui guadagni che in un primo momento vengono garantiti dalle somme versate da nuovi ignari clienti della promotrice, e così via per i successivi nuovi investitori, fino a quando lo schema finanziario collassa e si palesa la truffa.
Ai clienti truffati dalla donna, difesa dallo studio legale Latini, sono stati sottratti i milioni di euro che le indagini hanno dimostrato essere confluiti su decine di conti correnti dell’indagata, di società riconducibili alla stessa, e su "wallet", portafogli elettronici, creati su particolari piattaforme di network marketing. Una tela complessa da ricomporre per gli inquirenti che si sono mossi con grande cautela nel corso dei mesi. Come emerso dalle indagini infatti, il broker finanziario ha creato e gestito diversi account digitali registrati su network di vendita dove sono stati virtualmente generati voucher di spesa poi utilizzati per spese personali. Pare ci fosse anche un altro operatore finanziario coinvolto (fatto non ancora provato) con cui la donna avrebbe costituito una società di investimenti parallela pur continuando la propria attività ma di fatto sottraendo clientela a una nota banca che ha diverse filiali sul territorio.
si.sa.